Con un aumento su base annuale del 5,2% vola la spesa nei discount alimentari. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati sul commercio al dettaglio dell’Istat relativi ad agosto 2019 rispetto allo stesso mese dello scorso anno dalla quale si evidenzia peraltro una sostanziale stagnazione delle vendite alimentari e non.
La tendenza al contenimento della spesa è favorita dal fatto che – sottolinea la Coldiretti – un prodotto alimentare su quattro viene acquistato dagli italiani in promozione con l’obiettivo di cercare il risparmio e ridurre i costi del carrello.
Gli italiani – continua la Coldiretti – sempre più spesso vanno a caccia dei prezzi più bassi anche facendo lo slalom nel punto vendita, cambiando negozio, supermercato o discount, ma anche sperimentando canali alternativi come gli acquisti di gruppo, quelli on line o dal contadino.
Accanto alla formula tradizionale del 3×2 ed ai punti a premio – precisa la Coldiretti – si sono moltiplicate e differenziate le proposte delle diverse catene per renderle meno confrontabili tra loro e più appetibili ai clienti: dalle vendite sottocosto che devono seguire regole precise ai buoni spesa.
Tra i prodotti alimentari venduti in offerta più frequentemente ci sono – rileva la Coldiretti – quelli simbolo della dieta mediterranea che non possono mancare sulle tavole degli italiani e hanno quindi un effetto calamita sui clienti: dall’olio di oliva alla pasta, dalle conserve di pomodoro ai vini, fino alla frutta.
Un onere che spesso ricade sui fornitori per effetto delle distorsioni e delle speculazioni che si verificano lungo la filiera a causa degli evidenti squilibri di potere contrattuale. Nei campi infatti è deflazione profonda con gli agricoltori che – denuncia Coldiretti – si sono visti pagare la frutta, dalle albicocche alle pesche, pochi centesimi, circa il 30% in meno rispetto allo scorso anno e al di sotto dei costi di produzione.