Guardiamo con interesse ai contenuti del ‘masterplan’ del Governo, del quale condividiamo le linee strategiche, che devono partire necessariamente dalla semplificazione, dal rilancio delle infrastrutture e dagli incentivi per gli investimenti, tutte aree di intervento delle quali abbiamo più volte evidenziato la rilevanza per la competitività dell’agricoltura.
Attendiamo di conoscere se e come questi aspetti si integreranno con i contenuti del cosiddetto ‘Piano Colao’, nel quale nonostante non figurino approfondimenti sull’agricoltura sono presenti molti aspetti che riguardano indirettamente il primario”. Lo ha sottolineato il presidente della Copagri Franco Verrascina intervenendo agli Stati Generali in corso a Villa Pamphilj, organizzati dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dedicati al tema “Progettiamo il Rilancio”.
“In tema di competitività dell’agricoltura, oltre a proseguire sulla strada degli interventi da attuare nel breve-medio periodo per dare ossigeno ai produttori, bisogna ragionare sul lungo periodo, puntando a una vera e propria ristrutturazione del settore.
Nel percorrere tale strada, chiediamo all’Esecutivo di dare priorità: alla sempre più improcrastinabile e auspicata semplificazione burocratica; alla rinegoziazione del debito, con particolare riferimento a mutui e altri finanziamenti; alle agevolazioni contributive, estendendo a tutti i datori di lavoro agricolo quelle riconosciute nelle zone particolarmente svantaggiate o montane; al credito agricolo, rafforzando il positivo strumento della cambiale agraria; agli incentivi ambientali, estendendo il ‘Bonus verde’ a tutto il 2021 e il ‘Superbonus’ agli agriturismi; alla promozione dell’agroalimentare e al sostegno alle filiere, partendo dai settori più colpiti, ovvero il florovivaismo, la zootecnia da carne e da latte, gli agriturismi, il suinicolo, il bovino da carne e da latte, e l’ortofrutticolo”, ha spiegato Verrascina.
Ad ascoltare le richieste delle organizzazioni agricole, oltre al Premier, erano presenti i ministri delle Politiche Agricole Teresa Bellanova, dello sviluppo Economico Stefano Patuanelli e dei rapporti con il Parlamento Federico D’Incà.
“Il primario del Paese non può permettersi di perdere l’opportunità di rilancio rappresentata dall’odierno confronto; voglio ricordare, infatti, che l’agroalimentare nazionale, che nel 2019 ha esportato prodotti per un valore di circa 45 miliardi di euro, vale quasi il 14% del PIL, pari a circa 219 miliardi di euro, e che in ragione di tali rilevanti cifre la sua salvaguardia e valorizzazione devono essere posti come prioritari nell’ambito dell’azione di governo”, ha fatto notare il presidente della Copagri.
“Tale significativo apporto all’economia del Paese rischia di essere messo a rischio dalle ripercussioni dell’emergenza Coronavirus, che non ha fatto altro che aggravare la situazione del primario e che nel 2020 produrrà sull’agroalimentare un calo stimato del 10% in valore, pari a circa 24 miliardi di euro, a causa del blocco delle esportazioni, della chiusura pressoché totale del canale HoReCa e dei cambiamenti nelle abitudini di consumo”, ha concluso Verrascina.