Il Presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, ha partecipato alla XVIII edizione del Forum di Dialogo Spagna-Italia, che ha affrontato i temi legati alla gestione dei fondi messi a disposizione dal Next Generation EU e le questioni riguardanti il futuro dell’Europa. Nel suo discorso il Presidente ha parlato della necessità di una riforma a livello europeo senza avere tabù.
Sassoli ha detto:
“Le varie crisi dell’ultimo decennio ci avevano già indicato la necessità di rivedere alcuni funzionamenti della governance europea non sempre in grado di offrire soluzioni efficaci alle tante sfide inedite che il mondo globale ci propone. Ma con la pandemia di Covid-19 questa necessità è diventata più urgente, drammatica e senza dubbio improcrastinabile. Abbiamo capito bene cosa funziona e cosa non funziona. Per la prima volta, l’Unione europea ha sviluppato meccanismi di solidarietà senza precedenti a livello europeo. Durante questa crisi, abbiamo capito la necessità di agire uniti, di sospendere gli strumenti che avevamo perché non erano adatti a questa fase e inclini ad aumentare le diseguaglianze – come il Patto di Stabilità e crescita – introducendo criteri inediti per l’emissione di debito comune”.
“Oggi, i nostri cittadini ci chiedono di uscire dalla pandemia con una vera politica europea sulla salute umana. Non partiamo da zero, abbiamo fatto una grande esperienza, ma abbiamo bisogno di competenze nuove. Stiamo chiedendo impegni importanti a tutti i paesi e anche le istituzioni europee devono sentire il dovere di mettersi in discussione. Ricostruire le nostre economie e continuare ad integrarle nello spazio europeo sarà utile per rafforzare la nostra resilienza, la nostra sicurezza minacciata da ingerenze esterne, e consentirci di sostenere insieme la sfida della concorrenza commerciale a livello globale. È un segnale positivo quello che è arrivato con l’ultimo G7. Oggi niente è possibile senza l’Europa. Nessuna dinamica globale può prescindere dalla posizione europea”.
Su una politica europea sulla Migrazione e l’Asilo, Sassoli ha sottolineato la necessità di aprire nuovi canali di comunicazione nel Mediterraneo: “Sono sempre più convinto che sia arrivato il momento di intervenire con pragmatismo per una grande iniziativa europea per il salvataggio in mare, per una regia di corridoi umanitari e per un ingresso regolare con una redistribuzione equilibrata che tenga conto delle necessità dei mercati del lavoro dei nostri Stati membri. Basta morire nel Mediterraneo, e basta vietare di entrare in Europa”.
Sassoli ha anche riaffermato la necessità di aumentare la trasparenza nei processi decisionali delle istituzioni europee: “È questo il momento di riflettere anche sulla centralità del Parlamento europeo, in particolare per quanto riguarda il suo potere d’iniziativa. Come ogni parlamento nazionale, il diritto d’iniziativa dovrebbe essere effettivamente conferito affinché la nostra istituzione possa fare proposte alla Commissione e al Consiglio, e non esserne solo il destinatario. Allo stesso modo, non possiamo evitare la questione dell’unanimità nel Consiglio. Una democrazia funziona con maggioranza e minoranza. È la nostra carta d’identità. Ma una democrazia che decide all’unanimità blocca sé stessa, non risponde alle attese dei cittadini e contribuisce alla sfiducia dei cittadini verso l’UE”.
“In questi 15 mesi abbiamo capito che possiamo non avere tabù, ecco perché possiamo permetterci di affrontare questo esercizio liberamente e con fiducia nel dibattito democratico. La nostra unità è la garanzia del nostro successo. E in questo i paesi europei del Mediterraneo possono aiutare ad accorciare quelle distanze che per troppo tempo hanno diviso l’Europa”.