Il 2021 si è chiuso con 126 mila immobili all’asta per un valore complessivo di 18,7 miliardi di euro e 44 miliardi di euro di finanziamenti in moratoria, cioè con richiesta di sospensione.
Federcontribuenti: “l’economia locale è in grave affanno, temiamo, senza interventi più concreti e incisivi da parte del governo, una nuova stagione di pignoramenti ed aste immobiliari”.
Nel 2021 sul mercato italiano sono state effettuate transazioni di crediti deteriorati – NPL – per 33 miliardi di euro. Dal punto di vista dei flussi di nuovo deteriorato nei bilanci bancari si prevede il deterioramento di circa sessanta miliardi di euro di crediti tra il 2022 e il 2023.
Le banche cedono i finanziamenti difficilmente recuperabili per purgare i propri bilanci.
Le stime contenute nel Market Watch Npl prevedono nel 2022 circa 47 miliardi di euro di nuove dismissioni e altrettante nel 2023 per un totale di 94 miliardi di euro di vendite. Dal 2017 al 2021 siano stati investiti quasi 60 miliardi di euro da parte di servicer e investitori per acquisire 245 miliardi di euro di portafogli Npl.
La situazione descritta racconta la difficoltà, per l’82% delle famiglie italiane, – queste PMI in difficoltà appartengono a famiglie italiane, in grave difficoltà economica, cioè il loro attuale reddito non è in grado di sostenere le rate del finanziamento, gli manca la liquidità e ora si trovano a rischio pignoramento. “Lo Stato italiano non potendo immettere liquidità, non potendo sospendere le entrate Erariali, dovrebbe creare un circuito economico alternativo per creare liquidità aggiuntiva necessaria per sostenere la ripresa delle attività. “Noi di Federcontribuenti siamo partner di Sardex che ormai conta +73 per cento di nuovi iscritti, 123 milioni di transato in moneta complementare, senza intaccare la liquidità euro, 15 regioni servite, con costi operativi ridotti del 25%. Gli Stati membri della UE si stanno tutti organizzando, dobbiamo farlo anche noi, uscire dai metodi tradizionali e cavalcare l’innovazione in tutti i campi”.
Appello alle famiglie in crisi di liquidità con finanziamenti a rischio.
Le società finanziare, per ottenere il recupero delle rate insolute, devono rivolgersi al tribunale con richiesta di decreto ingiuntivo, un provvedimento con efficacia esecutiva immediata, attraverso il quale il giudice intima al debitore il pagamento di quanto dovuto alla banca. Dopo la notifica del decreto ingiuntivo, il creditore deve comunicare un atto di precetto al debitore, con l’intimazione a pagare quanto dovuto entro 10 giorni. Trascorso tale termine, può procedere al pignoramento dei beni procedendo con la vendita all’asta tramite il tribunale al fine di recuperare le somme spettanti. Tra i beni oggetto di pignoramento rientrano: beni immobili e immobili; automobili; stipendio e pensione; conti correnti; canoni di affitto; crediti nei confronti di terzi. Il finanziamento non pagato può rientrare nell’asse ereditario, trasformandosi in un debito per gli eredi. Se vi trovate quindi in una situazione di difficoltà o avete ricevuto un decreto ingiuntivo non aspettate e rivolgetevi subito ad un legale o ad una associazione.