Il video incontro di oggi con la Ministra del lavoro Nunzia Catalfo sulla previdenza è stato positivo anche se interlocutorio”. Lo dichiara in una nota il Segretario confederale della Cisl, Ignazio Ganga, che ha partecipato per la Cisl all’ incontro con il Ministro Catalfo.

“E’ stato condiviso un percorso per la prosecuzione del confronto che si svilupperà all’inizio di settembre con due appuntamenti: uno focalizzato sui temi di maggiore urgenza che dovranno trovare risposta già nella prossima legge di bilancio anche rispetto a provvedimenti importanti che sono in scadenza, come ad esempio l’Ape sociale di cui chiediamo la stabilizzazione e l’ampliamento; un altro, invece, riguarderà altre questioni di più ampio respiro contenute nella piattaforma sindacale unitaria per una riforma complessiva del sistema previdenziale da  attuare a partire dal 2022. La crisi sanitaria determinata dal Covid-19 ha bruscamente prodotto nuove e gravi  emergenze sociali in un contesto economico da tempo in stallo.

In questa situazione la priorità deve essere data senza dubbio allo sviluppo e al lavoro ma al contempo l’importanza dello stato sociale quale strumento fondamentale per sostenere la coesione sociale e la democrazia del nostro Paese è emersa con forza. Finalmente anche l’Europa ha preso atto nei giorni scorsi della intrinseca debolezza di un approccio che guardi alla finanza pubblica solo nella prospettiva  dell’equilibrio di bilancio e sembra finalmente aver voltato pagina verso una visione di più lungo respiro. In tale contesto tuttavia sono riemerse critiche, decisamente strumentali, al nostro sistema di previdenza tacciato di essere “troppo generoso”.

La CISL respinge questa valutazione e la respinge anche rispetto a “quota 100”, misura che deve essere confermata fino alla sua naturale scadenza a dicembre 2021 e su questo punto la Ministra Catalfo ha confermato la volontà di non modificarla. Bisogna sottolineare che sono stati spese molte meno risorse del previsto e “quota 100” è stata chiesta da molti lavoratori non per “capriccio” ma perchè che si sono ritrovati senza reddito da lavoro. Oltre “quota 100″, i temi della piattaforma sindacale unitaria sulla previdenza rimangono tutti validi.

Abbiamo sottolineato l’urgenza di attivare la Commissione di studio sulla spesa previdenziale e assistenziale anche per scongiurare strumentalizzazioni e false notizie e la Commissione sui lavori gravosi. E’ necessaria una maggiore flessibilità nell’accesso alla pensione, il superamento dell’automatisto dell’aspettativa di vita applicato ai requisiti per la pensione e la correzione degli aspetti più iniqui del sistema previdenziale.

E’ importante sostenere la previdenza delle donne, costruire una pensione contributiva di garanzia per chi ha carriere discontinue con basse retribuzioni, tutelare il potere di acquisto dei pensionati con misure atte a contenere gli effetti del calo del PIL e ampliare la cosiddetta quttordicesima. Anche la previdenza complementare, in particolare quella di matrice negoziale merita attenzione e deve essere incentivata rispetto alle potenzialità che potrebbe esprimere in riferimento agli investimenti in economia reale.

Inoltre al Ministro abbiamo chiesto di risolvere definitivamente il problema degli esodati, quello relativo all’accesso alla pensione dei lavoratori in part-time verticale per i quali l’Italia è stata condannata per discriminazione anni fa dalla Corte di Giustizia UE e dare attuazione alla riforma del Fondo Esattoriali tutelando adeguatamente questi lavoratori. Sarà nostra cura continuare a vigilare affinchè la disponibilità ministeriale si traduca in fatti concreti a partire dall’atteso insediamento delle Commissioni”.