I dati presenti in questo studio sono stati elaborati da CRIBIS e raccolti dal programma DUNTRADE finalizzato alla raccolta di dati, all’analisi e alle valutazioni sulle abitudini di pagamento delle aziende italiane e del mondo.
Per ogni Paese le transazioni sono analizzate nel dettaglio, ponendo estrema attenzione ad ogni eventuale cambiamento rispetto agli anni precedenti.
In particolare, le abitudini di pagamento si basano sull’analisi delle aziende per le quali è disponibile il Paydex, cioè un indicatore statistico che valuta le esperienze di pagamento passate e che viene generato solo se sono presenti almeno tre esperienze di pagamento nei confronti di tre diversi fornitori.
Lo studio sui pagamenti è aggiornato a dicembre 2018, eccetto che per l’Italia, i cui dati risultano essere aggiornati al primo trimestre del 2019.
CRIBIS ha analizzato i comportamenti di pagamento di 34 paesi nel mondo, presentando i trend nelle varie aree geografiche di riferimento.
In Europa, per i 23 paesi analizzati risulta che, come dato aggregato, il 42,8% delle aziende rispetta i termini di pagamento.
La Polonia è il paese più virtuoso con il 79,3% di imprese puntuali nei pagamenti commerciali. Seguono per completare le prime tre posizioni, Paesi Bassi e Germania rispettivamente con il 73,8% e 67,1% di pagamenti alla scadenza. Mentre le peggiori, in fondo alla classifica europea con quote del 20,3% e 14,2% sono Romania e Portogallo.
All’interno dello scenario europeo, l’Italia si colloca in una posizione intermedia con il 35,5% di pagatori puntuali.
Per quanto riguarda invece i paesi asiatici, a Taiwan si è registrato un aumento dei pagamenti puntuali nel 2018 con quote che arrivano a 75,5%. Anche ad Hong Kong la situazione sembra migliorare: la percentuale di aziende puntuali era del 32%, mostrando un aumento di 1,1 punti percentuali rispetto a Dicembre 2017. D’altra parte le aziende che pagano oltre 90 giorni di ritardo sono il 2,3% del totale, ovvero 0,2% punti in meno rispetto all’anno scorso.
Performance stabili negli Stati Uniti che anche nel 2018 mostrano buone performance di pagamento, con una quota del 57,1% di aziende che saldano i propri debiti alla scadenza.