Sono tanti i dubbi che assillano i giovani su quale università conviene frequentare, sia per le probabilità di occupazione una volta terminati gli studi, e sia per le possibilità di avere una paga adeguata. A rispondere a questi dubbi i dati inconfutabili di alcuni studi, che rivelano quali sono i corsi universitari migliori da questi punti di vista.
Un primo dato che balza all’occhio è che ad un anno dal conseguimento della laurea, la quasi totalità dei laureati in Sicurezza Informatica è occupata, con uno stipendio medio di 1.887 euro.
Si attesta al 100% anche il dato relativo all’occupazione dei laureati in Modellistica matematico-fisica per l’ingegneria, con uno stipendio medio di 1.653 euro.
Guardando al lato opposto si scopre invece che solo il 60% dei laureati in Storia delle religioni vanta un’occupazione a un anno dalla laurea, con uno stipendio medio netto di soli 1.076 euro. Non fanno molto meglio i laureati in Giurisprudenza, con un tasso di occupazione del 62% e uno stipendio di 1.279 euro.
Questi dati arrivano da quella che è la più importante e completa fonte di informazioni sulla condizione lavorativa dei neolaureati italiani, ovvero da Alma Laurea. In questo caso, si tratta dei dati relativi al 2019, anche se va detto che negli ultimi anni non ci sono stati scostamenti particolarmente significativi.
Le lauree in informatica, matematica, medicina, chimica e fisica garantiscono un rapido ingresso nel mondo del lavoro, nella maggior parte dei casi con degli stipendi alti o medio-alti. Al contrario, in genere, le lauree in storia, giurisprudenza, filosofia o psicologia presentano dei tassi di occupazione a un anno dalla laurea decisamente più bassi, così come sono bassi anche gli stipendi medi.
É quindi giusto affermare – come si suole fare – che le lauree scientifiche sono di per sé preferibili a quelle umanistiche? Lo abbiamo domandato a Carola Adami, CEO della società di selezione del personale Adami & Associati, che fornisce anche un servizio di orientamento universitario.
«Indubbiamente le lauree scientifiche sono e restano le più appetibili sul mercato del lavoro» spiega l’head hunter «ma è vero anche che non è possibile fare una distinzione netta tra queste e i percorsi umanistici.
Ci sono infatti dei percorsi di studio che non seguono questa logica, come per esempio succede per le lauree in comunicazione, che mostrano un tasso di occupazione uguale e talvolta persino maggiore alla media».
Una stima delle possibilità occupazionali al termine degli studi è certamente di fondamentale importanza per scegliere il migliori percorso universitario da affrontare, ma non è certo l’unico aspetto da prendere in considerazione: «per effettuare la scelta giusta in campo di orientamento universitario non basta guardare ai pur preziosi dati di Almalaurea» sottolinea Carola Adami «in quanto all’analisi del mercato del lavoro presente e futuro è necessario accompagnare anche un’attenta analisi delle capacità, delle attitudini e delle passioni dello studente.
I nostri esperti specializzati nel servizio di orientamento universitario offrono di volta in volta una consulenza completa, per poter scegliere il percorso universitario ideale: questo permette di evitare lo spreco di anni preziosi nel frequentare corsi poco adatti, nonché di intraprendere la carriera universitaria e quindi professionale più azzeccata, in base all’analisi scientifica di aspetti esterni e interni».
Anche e soprattutto quando si tratta di orientamento universitario, infatti, è possibile prendere la migliore delle decisioni solo partendo dalle più complete informazioni di partenza.