«Questo non è il momento di alzare muri, ma di costruire ponti. Ogni attore deve sentirsi parte di uno sforzo collettivo per garantire non solo la sostenibilità economica, ma anche la coesione sociale, in un quadro di stabilità che non può essere messo a rischio. Affrontare insieme le sfide del lavoro, della rappresentanza e della transizione economica è un dovere morale e civico che dobbiamo alle generazioni future. Il tempo delle divisioni deve lasciare spazio a quello della responsabilità condivisa, per un Paese che, unito, può affrontare ogni difficoltà con la forza di chi non si arrende mai».

Lo dichiara il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara. «In un momento storico caratterizzato da trasformazioni profonde e sfide senza precedenti, è essenziale che ogni attore sociale, economico e politico lavori con impegno verso un obiettivo comune: garantire stabilità, coesione e progresso per il nostro Paese. Le transizioni economiche, sociali e tecnologiche che stiamo affrontando richiedono lucidità, fermezza e soprattutto responsabilità» aggiunge Ferrara. «È in questo contesto che il valore del dialogo emerge come imprescindibile. Le divergenze, quando affrontate con maturità e spirito costruttivo, possono diventare occasioni per costruire insieme soluzioni condivise, capaci di rispondere alle istanze di tutte le categorie coinvolte. Al contrario, esasperare i toni rischia di produrre divisioni pericolose e di allontanare quella serenità indispensabile per affrontare con determinazione i problemi che ci troviamo di fronte.

Le parole hanno un peso specifico che non può mai essere sottovalutato. Quando i toni si accendono, il rischio che essi vengano interpretati come un invito alla contrapposizione e non alla collaborazione diventa reale. Nella storia recente e passata, abbiamo visto come l’uso inappropriato di certe espressioni abbia talvolta innescato dinamiche difficili da controllare. È dunque necessario che ciascuno di noi, nella propria funzione e ruolo, utilizzi il linguaggio come strumento di costruzione e mai come veicolo di divisione. La responsabilità di ciascun attore coinvolto, dalle istituzioni alle rappresentanze del lavoro e dell’impresa, deve essere orientata a ricercare soluzioni pratiche e sostenibili. In questo senso, il confronto non può trasformarsi in un’arena di scontro, ma deve rimanere un’occasione per individuare, anche attraverso opinioni divergenti, quei punti di convergenza fondamentali per il futuro del Paese. Invitiamo quindi tutte le parti sociali, nessuna esclusa, a esercitare il massimo impegno per mantenere un clima di serenità, privilegiando il confronto al conflitto.

Le difficoltà che si presentano richiedono uno sforzo collettivo, che non può essere subordinato a interessi di parte o a logiche che rischiano di esasperare le tensioni sociali. Rivolgiamo un appello al governo affinché continui a garantire spazi di confronto e ascolto con la massima trasparenza e disponibilità. È essenziale che i tavoli di discussione rimangano aperti e inclusivi, perché solo attraverso il dialogo costante si può costruire una base solida per affrontare le sfide che attendono il Paese nei prossimi mesi. Auspichiamo che il percorso di confronto avviato negli ultimi anni, con risultati importanti in diverse vertenze, continui a rappresentare un esempio di come la mediazione e la collaborazione possano dare risposte efficaci ai problemi strutturali dell’Italia. Ogni successo in questo senso non è solo una vittoria per le parti coinvolte, ma per il sistema Paese nel suo complesso» osserva il presidente di Unimpresa.