L’Italia è divisa tra caldo estremo e violenti temporali con un clima tropicale che ha provocato dall’inizio dell’estate più di 17 bufere al giorno tra bombe d’acqua, raffiche di vento, trombe, d’aria, tempeste di fulmini e violente grandinate.
E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati dell’European Severe Weather Database (ESWD) in riferimento all’allerta della Protezione civile al nord per il maltempo mentre al centro e nel meridione il caldo favorisce il divampare degli incendi. Si contano già 383 eventi estremi lungo la Penisola dall’inizio dell’estate con il maltempo che ha colpito il settentrione che – sottolinea la Coldiretti – fa salire il conto dei danni nelle campagne provate dalla siccità che persiste al sud.
Nubifragi e grandine – sottolinea la Coldiretti – si sono abbattuti a macchia di leopardo sulle regioni del nord in un momento particolarmente delicato per le coltivazioni agricole con la raccolta di frutta, verdura e cereali, mentre ci si avvicina alla vendemmia. La grandine – precisa la Coldiretti – è l’evento più pericoloso per le campagne perché distrugge in pochi minuti il lavoro di un intero anno provocando danni irreversibili.
Siamo di fronte in Italia – continua la Coldiretti – alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo.
Con una temperatura superiore di 2,18 gradi alla media storica infatti l’estate 2021 si classifica fino ad ora dal punto di vista climatologico come la quarta più calda in Italia da quando sono iniziate le rilevazioni nel 1800, secondo l’elaborazione Coldiretti su dati Isac Cnr relativi al mese di giugno 2021. La tendenza all’ innalzamento della colonnina di mercurio ormai strutturale in Italia dove la classifica degli anni più caldi negli ultimi due secoli si concentra nell’ultimo periodo e comprende nell’ordine – precisa la Coldiretti – anche il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2003.
L’ effetto dei cambiamenti climatici con l’alternarsi di siccità e alluvioni a ha fatto perdere – conclude la Coldiretti – oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti.