Nell’ultima settimana si sono abbattuti sull’Italia 50 eventi estremi tra nubifragi e tempeste di vento
Il livello del fiume Po si è alzato di due metri nelle ultime 24 ore all’idrometro di Crescentino Po, nel Torinese, sotto la spinta della nuova ondata di maltempo che ha colpito la Penisola dopo un inizio d’anno di caldo e siccità. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti nella mattina del 4 marzo novembre sui primi effetti del Ciclone Fedra con piogge torrenziali, forti venti e valanghe e allerta in 15 regioni.
Lo stato del più grande fiume italiano – sottolinea la Coldiretti – è rappresentativo dello stato di sofferenza dei corsi d’acqua lungo la Penisola che si sono gonfiati per le piogge, ma a preoccupare sono anche i laghi, con quello di Garda vicino ai massimi storici del periodo.
Gli effetti dei cambiamenti climatici
Nell’ultima settimana si sono abbattuti sull’Italia 50 eventi estremi, tra nubifragi e tempeste di vento, secondo l’analisi della Coldiretti su dati Eswd. Siamo di fronte – sottolinea la Coldiretti – ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal caldo al maltempo che colpiscono un territorio come quello italiano reso più fragile della cementificazione e dal consumo di suolo, che aggravano sempre di più gli effetti delle perturbazioni sul tessuto produttivo, a partire dall’agricoltura, quello più esposto ai cambiamenti climatici.
L’urgenza di un piano invasi
A fronte di questa situazione – continua la Coldiretti – è strategico realizzare progetti di lungo respiro che vadano oltre l’emergenza. Il presidente della Coldiretti Ettore Prandini ha rivolto un appello al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, chiedendo un incontro urgente al fine di poter verificare come dare finalmente attuazione al piano elaborato dalla Coldiretti con Anbi che punta ad aumentare la raccolta di acqua piovana, oggi ferma all’11%, attraverso la realizzazione di invasi che garantiscano acqua per gli usi civili, per la produzione agricola e per generare energia pulita idroelettrica, aiutando anche la regimazione delle piogge in eccesso nei momenti di maggiori precipitazioni come quello attuale.