Per Legambiente il compromesso trovato in Senato per allungare di sei mesi l’inizio della chiusura del Superbonus allungando al 31/12/2022 la scadenza per le case unifamiliari è un primo segnale che va nella giusta direzione, ma non cambia nella sostanza l’approccio con il quale si è svolta la discussione su questo strumento. Per questo l’associazione ambientalista ribadisce la necessità di un completo cambio di paradigma.
” Questa misura – spiega il Presidente di Legambiente Stefano Ciafani – deve diventare la più importante (ad oggi è tristemente l’unica) nel percorso che il nostro Paese deve fare per raggiungere gli obiettivi di riduzione dei gas climalteranti al 2030. Per fare ciò deve essere percepita come una politica ambientale e non semplicemente come una politica di sostegno economico al settore edilizio, in grave crisi da vent’anni. Deve essere significativamente semplificata, resa giusta ed equa con una reale e concreta attenzione verso i ceti più deboli che sono gli stessi che si trovano in condizioni di povertà energetica, deve rendere più facili ed economicamente convenienti gli interventi più performanti dal punto di vista dell’efficienza energetica e deve essere corretta negli errori più evidenti come l’incentivo all’acquisto delle caldaie a gas”.
“Alcuni di questi risultati – aggiunge Ciafani – si potrebbero già ottenere con interventi di reale semplificazione da inserire nel prossimo Decreto in fase di redazione in queste settimane, ma la vera svolta si potrà avere solo con una riscrittura complessiva dell’intera normativa sui bonus edilizi. Una riscrittura nell’ambito della quale si potrà anche prevedere una diversa modulazione delle intensità di aiuto sulla base dell’efficienza degli interventi e del reddito”.