Il difficile incontro tra domanda e offerta di lavoro, che nel 2022 ha interessato il 40% delle assunzioni che le imprese avevano in programma, potrebbe ulteriormente acuirsi nel 2023, arrivando a interessare 2,4 milioni di posizioni lavorative. Per contrastare questo problema alla radice, occorre partire dalla scuola e dai giovani, affinché entrambi conoscano e comprendano meglio le esigenze del mondo dell’impresa.
Con questo obiettivo, il presidente di Unioncamere, Andrea Prete, e il vice presidente di Confindustria per il capitale umano, Giovanni Brugnoli, hanno siglato oggi un accordo, diretto alla realizzazione e diffusione di esperienze di alternanza scuola lavoro di qualità e all’elaborazione di strumenti per la certificazione delle competenze acquisite dagli studenti delle scuole secondarie superiori con indirizzo tecnico-professionale nei percorsi per le competenze trasversali (PCTO).
“L’intesa con Confindustria, già formalizzata dagli organi di Unioncamere, si colloca in un quadro organico che ha visto la stipula di analoghe collaborazioni con altre associazioni imprenditoriali”, ha evidenziato il presidente di Unioncamere, Andrea Prete. “E’ fondamentale, infatti, agire su tutti i fronti utili a promuovere una formazione di qualità, che risponda alle esigenze delle imprese, offrendo ai giovani più rapide e soddisfacenti occasioni di occupazione. La recente riforma, del resto, assegna alle Camere di commercio precise funzioni di orientamento al lavoro e alle professioni e assegna loro un importante ruolo per la realizzazione del sistema di certificazione delle competenze acquisite in contesti non formali e informali e nell’ambito dei percorsi di alternanza scuola-lavoro. Un compito che le Camere svolgono nei territori, anche come soggetti della Rete nazionale dei servizi per le politiche attive del lavoro”.
“Con l’accordo Unioncamere-Confindustria si formalizza una collaborazione, ormai in corso da molti anni, sul collegamento tra il nostro sistema di istruzione e i fabbisogni delle imprese in un mercato del lavoro sempre più complesso”, ha detto il vice presidente di Confindustria per il capitale umano, Giovanni Brugnoli. “Insieme, Confindustria e Unioncamere, svilupperanno attività di ricerca e comunicazione congiunte per avvicinare sempre di più domanda e offerta di competenze, per ridurre un mismatch che si avvia a sfiorare il tasso del 50% e che di fatto, specie in alcuni settori manifatturieri, vede di difficile reperimento metà delle professionalità che servono alle imprese, in particolare quelle dei giovani under 29. In concreto lavoreremo, fianco a fianco, soprattutto sul fronte del sistema Excelsior, coinvolgendo sempre più imprese e settori nell’attività di diffusione e contestualizzazione della vasta banca-dati di Unioncamere, per noi fondamentale, anche in chiave di orientamento per i nostri studenti. Collaboreremo, poi, per la diffusione degli strumenti di formazione sul lavoro nelle nostre scuole, in particolare dei PCTO, che, anche attraverso la prossima riforma dell’istruzione tecnico-professionale, diventeranno sempre più strategici e dovranno essere sempre più di qualità.”
Valorizzando i dati del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal sui fabbisogni professionali richiesti dalle imprese, l’accordo sancisce la collaborazione tra le parti per la promozione di iniziative di orientamento formativo e professionale dei giovani, con particolare attenzione alle esigenze del sistema produttivo legate alla filiera formativa tecnico-professionale, ai percorsi ITS Academy ed alle discipline STEM, e l’individuazione di modelli e strumenti utili alla certificazione delle competenze acquisite dagli studenti nei contesti aziendali, attraverso la realizzazione di percorsi di alternanza scuola-lavoro promossi con specifici standard di qualità.