Il 28% delle imprese utilizza già strumenti di intelligenza artificiale (IA) e il 54% ritiene nel complesso importante adottare soluzioni di intelligenza artificiale per il proprio business. Emerge dall’indagine di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza (dati elaborati dall’Ufficio Studi) con le risposte di 505 imprese del terziario (per il 94% fino a 50 addetti, il 4% fino a 249, il 2% con più di 250 addetti) in prevalenza nei servizi alle imprese (22%) e nel commercio al dettaglio non alimentare (22%).
Imprese informate sull’intelligenza artificiale? Nel complesso l’informazione su questo tema è insufficiente: la maggioranza, 52%, si ritiene poco informata (per nulla solo l’8%); il 39% abbastanza informata, il 9% molto informata.
Espansione dell’intelligenza artificiale: prevale l’ottimismo, il progresso è inevitabile. Nell’atteggiamento delle imprese sull’espansione dell’utilizzo dell’IA, prevale l’ottimismo (54%). Le affermazioni maggiormente condivise dagli operatori riguardo all’intelligenza artificiale sono: un progresso inevitabile (81%); darà supporto ai compiti ripetitivi (79%); farà risparmiare tempo, comporterà più efficienza (78%); consentirà alle imprese di ottimizzare i propri investimenti (63%).
L’intelligenza artificiale per il proprio business. L’utilizzo già in corso degli strumenti d’intelligenza artificiale (28%) riguarda soprattutto le attività di servizi alle imprese (58%). E il 54% del totale delle imprese (20% molto, 34% moderatamente) ritiene importante che l’IA possa essere utile nello svolgimento dell’attività imprenditoriale.
Gli ambiti di utilizzo dell’intelligenza artificiale. Il 45% delle imprese usa l’IA per generare contenuti sul web, il 18% per analisi previsionali, il 16% per la pubblicità online, il 15% utilizza Chatbot (software che simulano una conversazione con un essere umano), il 6% usa l’intelligenza artificiale per campagne di email marketing.
Implementare strumenti di intelligenza artificiale: i vantaggi. L’IA aiuta nell’efficienza/velocità (45%), nel risparmio di tempo e di denaro (35%), ma anche nel miglioramento della qualità del lavoro (20%).
Adottare soluzioni d’intelligenza artificiale: i principali ostacoli (risposta multipla). Frena l’adozione di soluzioni d’intelligenza artificiale soprattutto la mancanza di competenze (51%), ma ci sono anche dubbi sull’affidabilità (30%). Le preoccupazioni etiche vengono indicate dal 27% delle imprese; la mancanza di tempo per implementare le soluzioni di IA e i costi rispettivamente dal 21 e 19%.
Utilizzo futuro di strumenti d’intelligenza artificiale. Il 48% delle imprese prevede di utilizzare strumenti di intelligenza artificiale, il 52% no.
Investimenti futuri in intelligenza artificiale. Il 55% li effettuerà (in particolare entro il 10% del fatturato per il 29%, dal 10 al 30% per il 17%). Il 45% non prevede di farne.
Intelligenza e artificiale e impatto su lavoro e privacy. Per il 62% l’IA farà perdere posti di lavoro, ma il 61% ritiene che si creeranno nuove professioni. La minaccia per la privacy è segnalata dal 62% dei rispondenti.
“L’intelligenza artificiale è un progresso inevitabile. Se ben utilizzata e soprattutto se sviluppata con regole chiare e normative globali che ne garantiscano limiti etici, di attenzione al lavoro e di tutela della privacy, è una grande opportunità per molti settori – dichiara Marco Barbieri, segretario generale Confcommercio Milano Lodi Monza e Brianza – Sfruttare l’IA per creare tool e strategie che si integrino con processi aziendali già esistenti, può diventare una leva decisiva per il successo di un’azienda e un vantaggio competitivo sui mercati internazionali. Per questo motivo è fondamentale fornire agli imprenditori le competenze e il know how necessari per poter cogliere e sfruttare efficacemente questo strumento che rivoluzionerà il futuro”.
I dati elaborati dall’Ufficio Studi di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza