Nella sezione “Open data” del sito Inail sono disponibili i dati analitici delle denunce di infortunio – nel complesso e con esito mortale – e di malattia professionale presentate all’Istituto entro il mese di aprile.
Nella stessa sezione sono pubblicate anche le tabelle del “modello di lettura” con i confronti “di mese” (aprile 2019 vs aprile 2018) e “di periodo” (gennaio-aprile 2019 vs gennaio-aprile 2018).
Gli open data pubblicati sono provvisori e il loro confronto richiede cautele, in particolare rispetto all’andamento degli infortuni con esito mortale, soggetto all’effetto distorsivo di “punte occasionali” e dei tempi di trattazione delle pratiche.
Per quantificare il fenomeno, comprensivo anche dei casi accertati positivamente dall’Istituto, sarà quindi necessario attendere il consolidamento dei dati dell’intero 2019, con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia.
Nel numero complessivo degli infortuni sono incluse anche le comunicazioni obbligatorie effettuate ai soli fini statistici e informativi da tutti i datori di lavoro e i loro intermediari, compresi i datori di lavoro privati di lavoratori assicurati presso altri enti o con polizze private, degli infortuni che comportano un’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento.
DENUNCE DI INFORTUNIO
Le denunce di infortunio presentate all’Inail entro lo scorso mese di aprile sono state 210.720, in aumento di circa 4.900 casi (+2,4%) rispetto alle 205.826 del primo quadrimestre del 2018.
I dati rilevati al 30 aprile di ciascun anno evidenziano a livello nazionale un incremento sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 177.216 a 180.311 (+1,7%), sia di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, che hanno fatto registrare un incremento pari al 6,3%, da 28.610 a 30.409.
Ad aprile 2019 il numero degli infortuni sul lavoro denunciati è aumentato dell’1,2% nella gestione Industria e servizi (dai 153.737 casi del 2018 ai 155.588 del 2019), del 5,8% in Agricoltura (da 9.641 a 10.199) e del 5,9% nel Conto Stato (da 42.448 a 44.933).
L’analisi a livello territoriale evidenzia un aumento delle denunce di infortunio in tutte le ripartizioni geografiche: Nord-Ovest (+2,0%), Nord-Est (+3,2%), Centro (+3,1%), Sud (+0,9%) e Isole (+1,1%).
Tra le regioni che hanno fatto registrare gli incrementi percentuali maggiori spiccano l’Umbria (+8,6%), la provincia autonoma di Bolzano (+5,3%), il Veneto (+4,4%) e la Sardegna (+4,2%), mentre i decrementi riguardano la Valle d’Aosta (-5,3%), la provincia autonoma di Trento (-4,5%) e, con cali inferiori, Abruzzo, Calabria e Sicilia.
L’aumento che emerge dal confronto dei primi quadrimestri del 2018 e del 2019 è legato sia alla componente maschile, che registra un +2,2% (da 129.998 a 132.811 denunce), sia a quella femminile, con un +2,7% (da 75.828 a 77.909).
L’incremento percentuale è stato maggiore per i lavoratori extracomunitari (+6,2%, da 23.695 a 25.167 infortuni denunciati), seguiti da quelli italiani (+1,9%, da 174.449 a 177.766) e comunitari (+1,3%, da 7.681 a 7.784).
Dall’analisi per classi di età emergono aumenti generalizzati in tutte le fasce, con l’unica eccezione di quella centrale, compresa tra i 35 e i 49 anni, che registra una flessione dell’1,7%.
CASI MORTALI
Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto entro il mese di aprile sono state 303, 17 in più rispetto al primo quadrimestre 2018 (+5,9%).
A livello nazionale, i dati rilevati al 30 aprile di ciascun anno evidenziano 14 denunce in più di casi mortali avvenuti in occasione di lavoro (da 190 a 204) e tre in più di quelli occorsi in itinere (da 96 a 99).
A livello gestionale, l’Agricoltura ha registrato un aumento di 12 denunce (da 21 a 33) e l’Industria e servizi di nove (da 259 a 268), a fronte di quattro casi in meno nel Conto Stato (da 6 a 2).
Dall’analisi territoriale emerge un aumento dei casi mortali solo al Centro e nel Meridione del Paese: 15 in più al Centro (da 54 a 69), 17 in più al Sud (da 47 a 64) e nove in più nelle Isole (da 21 a 30).
Nel Settentrione si rileva invece una diminuzione sia nel Nord-Est (da 80 a 61) che nel Nord-Ovest (da 84 a 79). A livello regionale, spiccano i 10 casi mortali in più denunciati in Puglia e Sicilia e gli 11 in meno in Veneto.
L’analisi di genere ha mostrato, tra il primo quadrimestre del 2019 e del 2018, un andamento opposto tra i due sessi: 29 casi mortali in più per gli uomini (da 248 a 277) e 12 in meno per le donne (da 38 a 26).
In aumento le denunce di infortuni con esito mortale sia dei lavoratori italiani (da 241 a 247), sia di quelli comunitari (da 16 a 24) ed extracomunitari (da 29 a 32). Dall’analisi per classi di età emergono incrementi nella fascia 45-54 anni (+35 casi) e in quella 20-29 anni (+14), a fronte di cali generalizzati nelle altre fasce.
In entrambi i primi quadrimestri del 2018 e del 2019 sono avvenuti sette incidenti “plurimi”, espressione che indica gli eventi che causano la morte di almeno due lavoratori, con 18 vittime tra gennaio e aprile dell’anno scorso e 14 nei primi quattro mesi del 2019. In particolare, i sette incidenti plurimi avvenuti quest’anno – tre dei quali in Emilia Romagna – sono stati tutti stradali.
DENUNCE DI MALATTIA PROFESSIONALE
Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nel primo quadrimestre del 2019 sono state 21.224, 164 in più rispetto allo stesso periodo del 2018 (+0,8%).
Le patologie denunciate sono aumentate solo nella gestione Industria e servizi, da 16.526 a 16.830 (+1,8%), mentre sono diminuite in Agricoltura, da 4.275 a 4.172 (-2,4%), e nel Conto Stato, da 259 a 222 (-14,3%).
A livello territoriale, l’aumento ha riguardato solo il Centro e il Sud (+1,9% per entrambi) e le Isole (+1,8%). Nel Nord-Est e Nord-Ovest, invece, i cali sono stati pari, rispettivamente, all’1,8% e all’1,0%.
In ottica di genere si rilevano 212 denunce di malattia professionale in più per le lavoratrici, da 5.563 a 5.775 (+3,8%), e 48 in meno per i lavoratori, da 15.497 a 15.449 (-0,3%).
In diminuzione anche le denunce dei lavoratori italiani, che sono passate da 19.762 a 19.732 (-0,2%), mentre sono aumentate quelle dei comunitari, da 424 a 514 (+21,2%), e dei lavoratori extracomunitari, da 874 a 978 (+11,9%).
Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo (11.658 casi), del sistema nervoso (2.102, con una prevalenza della sindrome del tunnel carpale) e dell’orecchio (1.382) continuano a rappresentare le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dalle patologie del sistema respiratorio (811) e dai tumori (792).