In dieci anni perso oltre il 20% delle imprese giovanili, ben vengano quindi politiche di incentivi finanziari e fiscali sempre più incisivi a favore dell’imprenditoria giovanile. Fondamentale sarà avere procedure rapide in sede di valutazione e di erogazione”.
Lo afferma Giuseppe Arleo coordinatore dell’Osservatorio Next Generation Eu di Competere.Eu commentando i dati presentati oggi da Unioncamere.
“L’indagine di Unioncamere – Infocamere sulla natalità e mortalità delle imprese- dichiara Arleo- rende evidente una perdita, nel decennio 2010 – 2020 del 22,4% delle imprese giovanili, nella fattispecie da 697 mila del 2011 si è arrivati 541 mila e nel 2020, anche per effetto della pandemia, le chiusure sono state di 18.900 rispetto alle chiusure del 2019.
Le perdite registrate riguardano l’intero territorio nazionale ma con peculiarità diverse in merito ai settori dove quello delle costruzioni ha avuto le maggiori chiusure, circa il 50%, a seguire il commercio con il 25,5%, il manifatturiero con il 36,8%, il settore immobiliare con il 31,2%, i trasporti con il 24,9%. A fare da contrappeso le attività di servizi alle imprese che registrano un lieve incremento pari al 14%.
Sicuramente però la pandemia, come si evince dall’ultima indagine del Centro Studi delle Camere di Commercio G.Tagliacarne, ha trovato nelle imprese giovanili maggiore resistenza fondata anche sull’ottimismo sul futuro a partire dagli investimenti effettuati grazie ai crediti d’imposta derivanti dalle misure Industria 4.0 ed all’attitudine e volontà ad effettuare investimenti sul digitale.”
“Urge un aiuto concreto alle imprese, e nella fattispecie a quelle giovanili, sia che esse siano Newco che start up o invece attive da più tempo. In questo senso ben vengano le politiche agevolative degli incentivi di Resto al Sud, Cultura Crea, On – Oltre Nuove imprese a tasso zero, etc., rivolti all’avvio, ammodernamento, ampliamenti e ristrutturazioni di imprese, di cui ci si auspica sempre tempi rapidi nelle valutazioni ed erogazioni dei fondi, in grado di poter essere incisive in maniera corretta e aiutando i settori che sono strategici per la nostra economia. Altresì importantissimi sono stati gli incentivi rivolti ai rimborsi dei costi sostenuti dalle imprese, anche giovanili, in periodo pandemico che quindi, anche in tempi ragionevolmente brevi, hanno potuto rimborsare le imprese che sono entrate in graduatoria.
Oltre agli incentivi finanziari è necessario mettere in campo una serie politiche ed agevolazioni fiscali e previdenziali che invoglino i giovani imprenditori a scommettere su se stessi in modo da poter creare così quel tessuto imprenditoriale dinamico che è sempre stato il motore della nostra economia, pertanto ben vengano le misure quali i crediti d’imposta, gli sgravi contributivi magari per periodi più lunghi e comunque alla base una riforma fiscale armonica, non di singole imposte ma dell’intero sistema fiscale che sia di equilibrio tra le entrate necessarie per la Pubblica Amministrazione e le imposte a carico per il sistema impresa per forza di cose più eque ed anche più semplici.”