Un piano capace di creare un contesto favorevole allo sviluppo imprenditoriale, con un occhio effettivamente attento alle micro e piccole imprese, che abbia nella dotazione infrastrutturale adeguata e nell’eliminazione di vincoli e freni all’iniziativa privata le due direttrici fondamentali.
Solo così l’opportunità offerta dall’Unione europea con il Recovery Fund potrà contribuire in maniera robusta al rilancio della nostra economia. A chiederlo il presidente nazionale della CNA, Daniele Vaccarino, nell’incontro tenuto oggi con il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, nella sede del dicastero.
CNA è convinta che necessità primaria di ogni politica economica, in particolare per quanto riguarda l’introduzione di incentivi, è quella di guardare alle piccole imprese superando il concetto vago di Pmi e il susseguente modello degli incentivi a taglia unica: tra un’impresa con cinque addetti e una con 240 esistono evidenti, eclatanti differenze.
Tre i punti focali della strategia di rilancio del sistema produttivo proposta da CNA: 1) Potenziamento del piano transizione 4.0; 2) Credito; 3) Riqualificazione del patrimonio edilizio/efficientamento energetico.
Le modifiche introdotte dall’ultima Legge di Bilancio al Piano transizione 4.0 hanno conferito linearità e coerenza agli interventi. Per CNA ora serve una spinta più incisiva, rialzando le aliquote dei crediti d’imposta, allungando l’arco temporale degli incentivi perlomeno a tre anni, conservando le misure più trasversali (quali il super-ammortamento e la Nuova Sabatini), sostenendo la formazione.
Negli ultimi anni si è assistito a un persistente allontanamento delle banche da micro e piccole imprese, che sempre più non trovano risposte adeguate alle proprie esigenze di credito. CNA chiede di coinvolgere, allora, tutti i soggetti in grado di facilitare l’accesso al credito di micro e piccole imprese, a partire dai consorzi fidi. A tal fine andrebbe istituito un Fondo rotativo gestito dai Confidi vigilati dalla Banca d’Italia per erogare finanziamenti fino a 50mila euro.
CNA apprezza il rinnovato impegno del Governo per sostenere riqualificazione, efficientamento energetico, manutenzione e messa in sicurezza del patrimonio immobiliare nazionale, pubblico e privato. Per rendere ancora più efficaci le misure adottate occorre estenderne la durata perlomeno al prossimo triennio, allineare alla stessa scadenza le deroghe introdotte al Codice degli appalti, ampliare il novero degli immobili interessati al Superbonus ai capannoni industriali.