Marco Paccagnella, presidente della Federcontribuenti: ”il 58,6% delle attività produttive non ha ricevuto il finanziamento dei 25 mila euro e a fine 2020 conteremo un milione e 500 mila lavoratori in meno e quando scadrà il blocco dei licenziamenti il 62,8% delle imprese lascerà a casa da 1 a 5 dipendenti.
A marzo il governo ha privilegiato le grandi aziende con oltre 5 milioni di fatturato, anche quelle che era facile intuire si sarebbero arricchite durante la pandemia, mortificando le piccole realtà produttive e i negozianti sperperando una importante somma di denaro. Questo errore lo pagheremo caro fra pochi mesi, quando la pandemia finirà e ci troveremo a raccogliere i cocci di questo disastro politico”. 150 miliardi da recuperare subito per salvare più di un milione di posti di lavoro.
”Annullare gli anticipi IVA, applicare IVA al 15% a tutte le PMI con meno di 100 mila euro di fatturato e al 7% sui generi di primo consumo. Iva al 26% per tutte le multinazionali che importano in Italia o che vendono in Italia, come Google, Amazon, Facebook dove a fronte di un ricavo di 2, 4 miliardi di euro versano solo il 2,7% di tasse in Italia. E’ vero che Amazon offre occupazione ma, è anche vero che ha monopolizzato la logistica a sfregio dei piccoli negozianti. Mentre Amazon consegna con i nostri corrieri in 24 ore, gli stessi corrieri impiegano fino a 10 giorni per la merce dei negozianti fuori dal loro circuito. Indovinate perché!
Ci ritroveremo a breve in una catastrofe economica ben peggiore del 2008. Marco Paccagnella: ”dobbiamo dare soldi e appoggio concreto alle saracinesche o per i prossimi 5 anni ci dovremo far carico economicamente, a spese dei contribuenti, dei gravi errori politici di questi ultimi 10 mesi”.
L’Italia, avviluppata dal luogo comune, ha sempre avuto in odio i commercianti o gli autonomi in generale perchè sapientemente dipinti, da qualcuno che cercava giustificazioni al rialzo del carico fiscale, come incalliti evasori fiscali dimenticando, sempre sapientemente, che gli autonomi rappresentano la forza motore del Paese con il loro 70% di gettito fiscale versando al fisco oltre 42 miliardi di euro, mentre le famose grandi multinazionali del web sottraggono all’erario italiano circa 20 miliardi di euro a fronte di guadagni stellari – 2.855 miliardi di euro.
Le imprese con più di 250 addetti sono solo lo 0,1 per cento del totale quando le PMI contano oltre 14,5 milioni di addetti.
Paccagnella: ” le demonizzate piccole imprese e negozianti vari producono lavoro e benessere alle casse dello Stato eppure a loro non corrisponde un’attenzione adeguata dal mondo politico come l’hanno invece le big. Alle piccole P. Iva applichiamo una tassazione al di sopra della loro capacità contributiva, non gli si garantisce l’accesso al credito e non ricevono per tempo utile i pagamenti della PA. Diteci voi a quale santo devono appellarsi!”.
Cosa sta facendo Federcontibuenti ( cosa deve fare questo governo):
”Come sempre spingiamo il governo a varare misure immediate sul sistema IVA – annullare gli anticipi IVA, applicare IVA al 15% a tutte le PMI con meno di 5 addetti e al 7% sui generi di primo consumo e portare l’Iva al 26% per tutte le multinazionali che importano in Italia o che vendono in Italia -. Come associazione stiamo offrendo tutela fiscale e bancaria per salvare le saracinesche dal fallimento perché indotto per causa di forza maggiore; abbiamo ideato un accesso al credito alternativo tra privati – escludendo le banche e le assurde garanzie che chiedono per cercare di sostenere imprese destinate alla chiusura con gravi ripercussioni sull’intero indotto.
Stiamo cercando di agevolare le aziende meno strutturate perché giovani o con i postumi del precedente lockdown, con dei prestiti anche senza garanzie di solvibilità ma, come unica garanzia la serietà e la progettualità futura sostituendoci ad uno Stato che ancora una volta non comprende cosa sia la fame vera e la paura di perdere non solo il negozio o l’ufficio ma anche la casa con il mutuo.
Chi pagherà l’ammucchiamento delle tasse sospese? Chi ha già fallito? Chi si è suicidato? Chi è rimasto in piedi strapieno di debiti derivanti da affitti, bollette, mutui oppure il piano è prorogare i versamenti obbligatori fino all’arrivo dei recovery found?
Con una mano te li danno e con l’altra te li tolgono, le imprese non faranno a tempo nemmeno a vederli. Ora è il tempo del condono tombale dei debiti, di distribuire contributi a fondo perduto per il riavviamento dei negozi, delle imprese di quelle P. Iva rimaste senza reddito nemmeno per fare la spesa o crescere i figli o pagarsi il mutuo di casa! Dove troviamo il denaro? Il denaro è carta stampata e stampatene a ciclo continuo e datene a tutti anche con il rischio di darne a soggetti sbagliati, ma è un rischio che poi risolverà la magistratura quando il Paese sarà in salvo. Se non volete stampare denaro almeno l’Italia pensi alla Lirabond e usi la doppia moneta come ogni altro Stato europeo!