La componente gas negli ultimi 6 anni è aumentata del 6% per i consumatori mentre quella per l’energia del 23%. Federcontribuenti: ”ad aumentare non sono i costi della materia prima ma, gli oneri di sistema e le spese di gestione. Tra conguagli e ricalcolo sulle imposte una famiglia di 4 persone all’anno spende mediamente quasi 2 mila euro l’anno tra gas e luce dove il 70% della somma va in accise e tasse locali’‘. L’Associazione denuncia anche il ”cartello e cioè l’accordo tra fornitori per limitare la concorrenza, in merito si richiede un intervento legislativo”. Per questo il mercato libero si è rilevato un flop, ”manca del tutto la concorrenza sui prezzi”.

La fatturazione resta il problema principale nelle controversie sulle bollette tra operatori e clienti: come segnalato anche dall’Autority ”la fatturazione rappresenta il 45% dei reclami, il 52% delle procedure di conciliazione presso il Servizio conciliazione e il 48% delle procedure presso gli altri organismi che offrono ai consumatori procedure di risoluzione extragiudiziale delle controversie (Adr) ed è indicata nel 56,2% dei casi come l’argomento principale di contestazione dai clienti intervistati nell’indagine di customer satisfaction per la qualità della risposta ai reclami scritti”.

 

I conguagli.

Le compagnie fornitrici di gas ed energia forzano la delibera 97/2018 della Legge di bilancio 2018

in merito alla riduzione da 5 a 2 anni del periodo entro il quale cadono in prescrizione i consumi di elettricità, gas e acqua, ricalcolando gli ultimi due anni con costi eccessivi, per nulla trasparenti.

Ricordiamo che per il settore elettrico si parte dal 1° marzo 2018; per il settore del gas, il 1° gennaio 2019; per il settore idrico, il 1° gennaio 2020.

Dal primo gennaio 2018 al 2020 ”stiamo assistendo nostri tesserati con richieste di conguaglio per luce e gas anche di mille euro”.

 

Come si calcola il conguaglio?

”Conguaglio significa che la bolletta è stata calcolata esclusivamente sulla base di consumi effettivi (letture rilevate dal Distributore o autoletture). Conguaglio e Acconto: si tratta delle bollette i cui consumi sono in parte calcolati sulla base di letture rilevate (o autoletture) e in parte stimati.

I consumi effettivi (o rilevati) indicano l’elettricità consumata tra due letture o autoletture consecutive; i consumi stimati si basano solo su fatturazioni precedenti e si applicano quando non sono disponibili letture o autoletture del contatore; i consumi fatturati indicano l’elettricità fatturata in bolletta. ”In un Paese normale il consumo fatturato dovrebbe essere quello reale, il solo da pagare per il consumatore”. Il conguaglio non è altro che una differenza tra i consumi stimati e quelli effettuati dove però entrano in gioco tutte le incognite del caso; basta farsi mandare il tabulato di un qualsiasi conguaglio per capire la scarsa trasparenza a danno del consumatore.

Il libero mercato ha fatto nascere tantissime società che riforniscono le nostre case di Energia ma solo una la vende all’ingrosso e questa è l’unica titolata alla lettura dei contatori ed è l’unica che deve inviare alle società fornitrici la lettura, cioè i nostri dati e consumi utili al calcolo della bolletta. Ogni utente paga mediamente altre 2,50 euro a bimestre per il servizio di lettura automatica, quindi da contratto o meno è inaccettabile non arrivino i dati sul consumo effettivo.

Richiesta al legislatore.

Gas e luce per uso domestico devono rientrare nel paniere dei beni di primo consumo e prevedere un costo fisso stabilito dal governo a tutela del consumatore finale; oggi un contratto per utenza domestica di 3kw si aggira sui 60 euro mensili. Occorre anche combattere il cartello che lede il diritto alla libera concorrenza incidendo drammaticamente sul costo finale.

”Molti consumatori si vedono aggravare con le rateizzazioni per forniture di luce e gas anche per somme non dovute”.