L’Europa alle prese con le ripercussioni geopolitiche ed economiche del conflitto Russia-Ucraina e sollecitata dalla necessità degli Stati membri di una politica energetica comune che svincoli dal gas russo, non dimentichi il ruolo cruciale dell’agricoltura che è garante della sicurezza alimentare, ma anche settore alleato nella tutela del patrimonio boschivo, strategico nel sequestro di carbonio nel suolo e, quindi, nella lotta ai cambiamenti climatici. Così Cia-Agricoltori Italiani, oggi, in occasione della Giornata internazionale delle foreste, invitando le istituzioni nazionali ed europee a fare di più e in fretta sia nell’attuazione della Strategia Forestale Nazionale che nella promozione europea del carbon farming.

Boschi e foreste, ricorda Cia, assorbono fino al 40% delle emissioni di gas serra a livello globale. In Italia, la quantità di anidride carbonica catturata dai boschi è aumentata, in 10 anni, di ben 290 milioni di tonnellate e la quantità di carbonio organico in essi stoccata, e quindi sottratta stabilmente all’atmosfera, è passata da 490 a 569 milioni di tonnellate. L’agricoltura, da sola, sequestra 0,5 tonnellate di carbonio per ettaro l’anno, con quasi la metà delle aziende italiane del settore che sono interessate proprio dai boschi di cui sono custodi esemplari anche in chiave climatica.

La Giornata Onu, quindi, rinnovi l’attenzione sull’importanza di una gestione forestale attiva e sostenibile in ottica Green Deal Ue e sebbene rimodulato alla luce della crisi globale. Solleciti l’urgenza di una transizione ecologica davvero in grado di incentivare e remunerare pratiche agricole e forestali che favoriscano l’assorbimento di carbonio e siano sostenute da un sistema di certificazione semplice, pubblico e unitario a livello comunitario. L’Italia dal canto suo, affianchi alla Strategia Forestale Nazionale, la forza delle risorse e di provvedimenti che riconoscano il contributo che arriva dal comparto anche attraverso i crediti di carbonio.

Infine, altrettanto utile, l’input alle agroenergie con la necessità di poter attingere, da subito, ai fondi del PNRR per sostenere lo sviluppo della filiera foresta-legno-energia. Occorre partire dalla valorizzazione della materia prima agricola locale, finalizzata anche alla creazione di reti di teleriscaldamento con biocombustibili legnosi. Già oggi oltre 16,6 milioni di tonnellate di biomasse legnose sono destinate, ogni anno, alla produzione di energia termica, con un fatturato che raggiunge i 4 miliardi di euro.