La piattaforma registra inoltre il recordSi è conclusa la parte in presenza della diciannovesima edizione del Festival della Scienza che, da giovedì 21 ottobre a lunedì 1° novembre, ha riportato a Genova un ampio programma composto da 212 eventi articolato in 131 conferenze, 42 laboratori, 17 mostre, 8 spettacoli e 13 eventi speciali in 26 luoghi della città, con protagonisti oltre 350 scienziati e personalità illustri, tra cui un Premio Nobel in collegamento streaming.

Un ritorno a vivere la scienza in prima persona, che ha coinvolto più di 50mila persone, tra cui 13mila studenti, da 13 regioni d’Italia.

Nei dodici giorni della manifestazione, la piattaforma festivalscienza.online, che ospita le conferenze e gli spettacoli in live streaming e on demand, ha registrato il doppio degli abbonamenti (10mila) e più del triplo delle visualizzazioni (70mila) rispetto al 2020. Tra presenze fisiche e partecipazioni online, l’edizione 2021 del Festival della Scienza ha complessivamente coinvolto più di 120mila persone.

Sono state svolte inoltre 59 attività solo online per le scuole: laboratori, incontri e visite guidate virtuali che hanno registrato 9mila partecipazioni complessive a oggi: un numero destinato a salire considerando la prosecuzione di questa sezione fino al 12 novembre 2021. Svelate le date e il tema della prossima edizione del Festival della Scienza, che nel 2022 festeggerà i vent’anni: la manifestazione tornerà da giovedì 20 ottobre a martedì 1° novembre nel segno della nuova parola chiave Linguaggi.

«L’edizione 2021 – racconta Marco Pallavicini, presidente del Festival della Scienza – è stata a tutti gli effetti quella della ripartenza: per noi è un orgoglio aver riportato in 26 luoghi di Genova un Festival più che mai completo, con un ricchissimo calendario di eventi in presenza affiancato a un altrettanto vasto palinsesto online, e aver accolto in città tanti protagonisti e ospiti di fama internazionale. Dopo un 2020 interamente digitale, è stato emozionante rivedere le scolaresche e gli appassionati popolare entusiasti il Festival, sempre nel rispetto della sicurezza, offrendo loro contenuti variegati e di alta qualità tra mostre, laboratori, spettacoli e incontri».

Un Festival che, nonostante la difficoltà del periodo, ha proposto un numero totale di incontri tra i più alti degli ultimi anni. «Quello che si sta per concludere – aggiunge la direttrice della manifestazione Fulvia Mangili – è stato un Festival ricco e vario da tutti i punti di vista. Oltre al ritorno in presenza, abbiamo affinato la parte online inaugurata durante la scorsa edizione.

Una modalità aggiuntiva che ci ha dato grandi soddisfazioni sia per il pubblico generico, sia per le scuole e che ha permesso di vivere l’evento davvero da ogni parte d’Italia. Inoltre, quest’anno la manifestazione non si ferma qui: il Festival va avanti fino al 12 novembre con l’offerta online per le scuole, realizzata con il supporto di Fondazione Compagnia di San Paolo, mentre la maggior parte degli appuntamenti degli scorsi giorni continuerà a essere fruibile on-demand sulla piattaforma festivalscienza.online, creata con il sostegno di Erg».

 

La scelta della nuova parola chiave per l’edizione 2022: Linguaggi

Per l’edizione 2022 del Festival della Scienza, in programma dal 20 ottobre al 1° novembre, la scelta della parola chiave è ricaduta su Linguaggi. «L’edizione numero venti – spiega Alberto Diaspro, presidente del Consiglio Scientifico del Festival della Scienza – racconterà la scienza da nuove prospettive fornite dai linguaggi che si sublimano nella conoscenza e nella ricerca. Linguaggi per dare voce alle impronte lasciate sulle mappe di questa edizione, tra le parole di Giorgio Parisi e l’eredità di Pietro Greco. Con i linguaggi faremo viaggiare la scienza dalla torre d’avorio dell’immaginario collettivo alla vita quotidiana, declinandola tra le tante aree della scienza come chimica, matematica, fisica e biologia, ma anche arte e politica, passando per informatica e medicina. Tra la meraviglia della scoperta, con uno sguardo alle prossimi sfide, i linguaggi ci permetteranno di costruire un solido ponte verso la società, un “ecosistema cognitivo” a difesa dai “venti della facile demagogia che prevale in mancanza di una cultura scientifica robusta”».

 

Le conferenze più seguite

In un’edizione caratterizzata dalla voglia di tornare insieme e di vivere la scienza in presenza, a tu per tu con i suoi protagonisti, sono tante le persone (oltre 4mila) che hanno partecipato alle conferenze dal vivo, nelle splendide sale di Palazzo Ducale, di Palazzo della Borsa e della Biblioteca Universitaria. Molto seguiti anche i caffè scientifici organizzati in spazi più informali come il Librificio del Borgo, il Mog-Mercato Orientale di Genova e Ostello Bello. Le conferenze sono state seguite 70mila volte anche sulla piattaforma festivalscienza.online, su cui restano disponibili on demand per tutto l’anno.

Sono stati 350 i protagonisti che sono intervenuti agli appuntamenti del Festival: scienziati italiani e internazionali di chiara fama, tra cui molti che lavorano nel Regno Unito, e tantissimi ricercatori, spesso sostenuti dai finanziamenti messi a disposizione dalla Commissione Europea. Tra gli eventi più seguiti Mapping Forgetting, in cui Sergio Della Sala ha spiegato l’importanza funzionale del dimenticare, un processo cognitivo che va al di là della semplice perdita di informazioni.

E poi c’è M.C. Escher, conferenza spettacolo con Luca Balletti, Mattia Crivellini, Roberto Lucchetti e Giuseppe Rosolini, ha invece evidenziato la stretta relazione tra le opere del poliedrico artista e le teorie della matematica classica, moderna e contemporanea.

Marica Branchesi e Michele Punturo hanno raccontato, in Il lungo viaggio delle onde gravitazionali, i retroscena e le nuove prospettive di una delle scoperte più rivoluzionarie della fisica moderna. Scienza, alta cucina e comicità sono stati gli ingredienti di Assaggi di Universo, conferenza spettacolo con Fernando Ferroni, Moreno Cedroni e Francesco De Carlo.

Marcus Du Sautoy è stato il protagonista di Pensare meglio, incontro in cui è stato rivalutato il concetto di pigrizia, scoprendo le scorciatoie mentali e le strategie migliori per risolvere con creatività i problemi della vita quotidiana.

Rodrigo Quian-Quiroga ha svelato cosa, nel nostro cervello, distingue gli uomini dalle altre specie animali e dalle macchine in Cosa ci rende umani?. In L’avventura di AMS Roberto Battiston, il Premio Nobel Sam C.C. Ting, Kenneth Bollweg e Luca Parmitano hanno celebrato i 10 anni in orbita di questo strumento, alla ricerca di antimateria e materia oscura. Armati di scienza con Elena Cattaneo ha fatto riflettere sull’importanza del metodo scientifico nell’affrontare le sfide del prossimo futuro. Grazie a Ruth Feldman e a Donatella Marazziti, che hanno rivelato i connotati cerebrali e cognitivi di emozioni e sentimenti, è stato possibile ricostruire Le mappe dell’amore nel cervello.

 

Paese ospite e cicli di incontri

Con il Paese Ospite dell’edizione 2021, il Regno Unito, sono state affrontate tematiche di grande attualità. Si è iniziato con un’approfondita analisi del post pandemia sviluppata nell’evento Covid-19: gestire, studiare e modellizzare una pandemia con Neil Ferguson, Alberto Mantovani e Paolo Vineis a cui ha preso parte anche l’Ambasciatore britannico in Italia Jill Morris, per poi continuare con Raggiungere le stelle in cui Maggie Aderin-Pocock ha ripercorso i passi che l’hanno portata a diventare una delle divulgatrici scientifiche più famose del Regno Unito, raccontando al contempo alcune prospettive della ricerca astrofisica d’avanguardia. Infine con un virtuale passaggio di testimone verso COP26, la proiezione del documentario Superare i limiti: la scienza del nostro pianeta commentato da Owen Gaffney, ha consentito di approfondire gli aspetti scientifici e riflettere sulle possibili azioni per contrastare i cambiamenti climatici globali.

Numerosi sono stati i cicli di incontri. Nella rassegna Le mappe dell’uomo, l’Università degli Studi di Genova già presente in forze al Festival con mostre e laboratori, ha declinato la parola chiave da un punto di vista prevalentemente umanistico, mentre all’insegna della partecipazione del pubblico con temi di grande attualità come l’intellginenza atificiale, l’etologia urbana e la medicina del futuro, si sono svolti i tre appuntamenti della serie Snooze, realizzata nell’ambito del bando Open2Change sostenuto da Fondazione Compagnia di San Paolo. Un po’ di Festival è stato portato direttamente nelle scuole con il ciclo di 5 incontri del progetto Scienziati nelle scuole, a cui hanno preso parte personalità di spicco, tra cui Antonella Viola e Amedeo Balbi.

 

Mostre, laboratori e spettacoli

Piazza Delle Feste si conferma il cuore dei laboratori del Festival, con 13mila presenze registrate. Più di 12mila nelle 9 mostre di Palazzo Ducale, tra cui Intelligenti e artificiali di Iit, Mi illudo d’immenso del Cnr, Lessico e Nuvole dell’Università di Torino, Disegnare il pianeta di Ingv, Cody Maze Astrofisico di Inaf e Espansione di Infn. Più di mille presenze anche alla Biblioteca Universitaria di Genova mentre, al Galata Museo del Mare, un ottimo riscontro è stato registrato dal laboratorio Mappe planetarie dell’Università di padova e a Palazzo Reale, di CambiaMente! di Airc. Molto seguiti anche i laboratori in programma al Museo di Storia Naturale Giacomo Doria e quelli sui temi della biodiversità a Palazzo del Principe a cura di Regione Liguria.

Otto spettacoli sono andati in scena al Teatro della Tosse. In Dante e la Scienza Moderna il presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Antonio Zoccoli ha ripercorso il filo sottile che lega la poesia di Dante alla scienza moderna, mentre in Mappe di terra, mappe di cielo Eugenio Coccia, rettore del Gran Sasso Science Institute, ha ripercorso il viaggio dell’esplorazione umana dal mondo antico ai tempi recenti. Grande successo di pubblico anche per Le mappe del cosmo a cura di EGO – European Gravitational Observatory, in cui sono state raccontate le storie di alcuni scienziati che hanno segnato tappe fondamentali nella comprensione dei misteri del cosmo.

 

Il progetto online per le scuole

Come sempre da parte del Festival un’attenzione particolare è stata rivolta a studentesse e studenti, che hanno potuto fruire anche di molti contenuti via streaming: è stato infatti ampliato e aggiornato il progetto La scienza va in onda!, inaugurato l’anno scorso e realizzato grazie al supporto della Fondazione Compagnia di San Paolo, un palinsesto completamente digitale composto da 59 attività online suddivise in 34 digilab (laboratori interattivi condotti dagli animatori del Festival), a cui si sono affiancati 24 eventi gratuiti: 15 digitour (visite guidate virtuali all’interno dei centri di ricerca scientifici) e 9 digitalk (incontri virtuali in cui ricercatori e ricercatrici raccontano le loro scoperte, ma anche la loro vita quotidiana), realizzati in collaborazione con Orientamenti.

Un programma che ha già coinvolto 9mila classi dalla scuola primaria alla scuola media superiore da ogni parte d’Italia e che, per la prima volta, prosegue anche dopo la conclusione del Festival in presenza, fino al 12 novembre. Tra gli eventi più seguiti il digitour Specchio specchio delle mie brame!, un tour virtuale tra i telescopi di nuova generazione organizzato dall’Osservatorio Astrofisico di Arcetri dell’Inaf; il digitalk Animali e clima: una sfida impossibile?, un gioco per capire gli effetti dei cambiamenti climatici a cura di Michela Leonardi; il digilab Gli esploratori del cervello, un viaggio alla scoperta delle tecniche di mappatura cerebrale a cura di Veronica Beatini, Daniela Doda e Chiara Panzi.

Il Festival è stato come ogni anno affidato ai suoi meravigliosi animatori: sono stati 350 gli studenti universitari e giovani ricercatori che hanno lavorato al Festival. A loro si sono affiancati 81 ragazzi e ragazze provenienti da alcuni istituti superiori cittadini che, nell’ambito del progetto di alternanza scuola-lavoro Orientascienza, hanno aiutato nell’animazione scientifica, nell’accoglienza, nelle introduzioni degli incontri e nello sviluppo dei contenuti social.

I Soci dell’Associazione Festival della Scienza

Camera di Commercio, Industria e Artigianato di Genova, Centro Fermi – Museo Storico della Fisica e Centro Studi e Ricerche Enrico Fermi, CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche, Comune di Genova, Confindustria Genova, Costa Edutainment, GSSI – Gran Sasso Science Institute, IIT – Istituto Italiano di Tecnologia, INAF – Istituto Nazionale di Astrofisica, INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, INGV – Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Regione Liguria, Sviluppo Genova, UNIGE – Università degli Studi di Genova.

I Partner istituzionali dell’edizione 2021 (non soci)

Compagnia di San Paolo (principale sostenitore), Commissione Europea, Ministero dell’Università e della Ricerca.

Gli Sponsor dell’edizione 2021

IREN, ERG, Coop Liguria, Costa Edutainment, Fincantieri, Gruppo Spinelli, Leonardo, Montallegro, SAAR, Federchimica/Plastic Europe, Italmatch Chemicals, TibMolbiol.

Gli editori al Festival della Scienza 2021

ADD edizioni, Adelphi Edizioni, Aras edizioni, Audino Editore, Bollati Boringhieri Editore, Bompiani, Carocci Editore, Casa Editrice Il Mulino, Codice, Dea Planeta Libri, Editrice Il Castoro, Editoriale Scienza, Edizioni Dedalo, Edizioni ETS, EGEA, Einaudi, Feltrinelli, Hoepli Editore, Il Saggiatore, Lindau, Longanesi, Nomos, Raffaello Cortina Editore, Rizzoli, Textus, Toeffler edizioni, UTET, Zanichelli Editore

I media partner del Festival della Scienza 2021

Rai Radio 3, Giornale Radio.

I luoghi del Festival della Scienza 2021

Acquedotto Storico di Genova, Acquario di Genova, Biblioteca Berio, Biblioteca Universitaria di Genova, Castello d’Albertis, Galata Museo del Mare, Genova Blue District, Il Librificio del Borgo, Largo Sandro Pertini, MadLab 2.0, MOG-Mercato Orientale di Genova, Museo di Storia Naturale Giacomo Doria, Oratorio San Filippo Neri, Orto Botanico, Ospedale Galliera, Osservatorio Astronomico del Righi, Ostello Bello, Palazzo del Principe, Palazzo della Borsa, Società Ligure di Storia Patria, Palazzo Ducale, Palazzo Reale, Piazza delle Feste, Teatro della Tosse, Università di Genova, via Balbi 2 e via Balbi 5.