Occorre fare chiarezza al più presto, perché episodi come questo mettono a rischio il successo del prodotto agroalimentare italiano piu’ venduto all’estero dove il vino ha messo a segno nel 2019 il record di circa 6,4 miliardi di esportazioni con un aumento del 4% secondo le prime proiezioni.
E’ quanto afferma la Coldiretti alla luce dell’indagine della Procura di Pavia su una nuova presunta frode nel settore vitivinicolo che ha portato all’arresto di cinque persone con una operazione dei Carabinieri e della Guardia di Finanza nell’ Oltrepo’ Pavese e in altre regioni.
Dopo il grande percorso di crescita qualitativa che ha portato il vino italiano alla conquista di ripetuti successi occorre insistere – afferma la Coldiretti – sulla strada della “tolleranza zero” nei confronti di episodi che causano un danno economico e di immagine gravissimo anche all’estero.
Occorre tutelare un settore strategico che – precisa la Coldiretti – offre opportunità di lavoro per 1,3 milioni di persone impegnate direttamente in campi, cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attività connesse e di servizio, per un fatturato che ha superato nel 2019 la quota record di oltre 11 miliardi, grazie alla crescita in valore di export e consumi nazionali.
Gli ottimi risultati dell’attività di contrasto confermano la necessità di tenere alta la guardia e di stringere le maglie ancora larghe della legislazione con la riforma dei reati in materia agroalimentare poiché – conclude la Coldiretti – l’innovazione tecnologica e i nuovi sistemi di produzione e distribuzione globali rendono ancora più pericolosa la criminalità nell’agroalimentare che per questo va perseguita con la revisione delle leggi sui reati alimentari elaborata da Giancarlo Caselli nell’ambito dell’Osservatorio agromafie promosso dalla Coldiretti per introdurre nuovi sistemi di indagine e un aggiornamento delle norme penali.