Dal Rapporto annuale “L’Italia nell’economia internazionale 2018-2019” dell’ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, giunto quest’anno alla XXXIII edizione, emerge che le esportazioni italiane di merci sono cresciute nel 2018 del 3,1%.

La crescita nel mercato UE è stata pari al 4,1%; nei paesi extra-UE, trainati dall’Asia centrale (16,1%) e dall’America settentrionale (5,0%) la crescita si è attestata all’1,7%. La quota delle esportazioni italiane sul totale mondiale ha mostrato una tenuta (2,85%). Le importazioni italiane sono invece cresciute, nel 2018, del 5,6%.

Nei primi 5 mesi del 2019, si è registrato un aumento delle esportazioni (4,0%) rispetto allo stesso periodo del 2018. Andamenti particolarmente positivi si sono registrati in Svizzera (18,6), Giappone (15,1%) e Regno Unito (12,1%). Nello stesso periodo, anche le importazioni sono aumentate, ma ad un tasso lievemente minore (2,9%).

In questo contesto, le esportazioni della Campania, nel 2018 pari a 10,8 miliardi di euro, sono cresciute del 2,1%, un tasso di crescita più modesto rispetto alla media nazionale

(3,1%). La regione si conferma al primo posto tra le regioni del Mezzogiorno per valore di export, con una quota sul totale nazionale pari a poco meno del 2,4%, in linea rispetto all’anno precedente. A un tasso maggiore, pari al 5,3%, sono cresciute anche le importazioni nel 2018 rispetto al 2017.

Con riferimento alla destinazione geografica, le esportazioni della Campania nel 2018 hanno come principale mercato di sbocco l’UE: le esportazioni verso l’area, con una quota del 51,4%, hanno fatto segnare un aumento del 3,2% rispetto al 2017. La Francia che è il principale mercato di sbocco europeo ha mostrato una variazione positiva del 5,5%. Per quanto riguarda le aree extra-UE è stata buona la performance negli Stati Uniti (+9,1%), in Svizzera (+8,7%) e in Turchia (+74,8%).

A livello settoriale, i prodotti alimentari, che hanno mantenuto un ruolo di primaria importanza, hanno mostrato una crescita modesta delle esportazioni (+0,9%); il settore dei mezzi di trasporto, secondo per importanza, ha registrato un andamento negativo (-4,2%). L’industria estrattiva e articoli in gomma hanno visto decrescere le proprie esportazioni (rispettivamente -13,3% e -4,5%). Si è inoltre registrata una contrazione delle esportazioni di articoli in pelle (-5,8%) e prodotti tessili (-2,7%) mentre sono cresciute le esportazioni di prodotti petroliferi (+68,7%), computer e apparecchi elettronici e ottici (+29%).

Si conferma il ruolo della Campania anche come maggiore regione del Mezzogiorno esportatrice di servizi, anche grazie al forte afflusso turistico: il valore delle vendite all’estero nel 2018 si è attestato intorno ai 2,43 miliardi di euro, con una crescita del 6,8% rispetto all’anno precedente, molto più elevata della media nazionale (+3,4%).

La regione detiene, inoltre, la maggiore presenza di operatori all’esportazione tra le regioni del Sud, pari a 9.215 unità nel 2018 (il 4,8% del totale nazionale), anche se con un valore medio esportato per operatore poco elevato, di poco superiore al milione di euro (1,102 milioni di euro).

A livello provinciale, Napoli, che si conferma la principale provincia esportatrice della regione con una quota del 53,5%, ha mostrato un aumento rispetto al 2017 del 3,8 per cento. Nella regione sono aumentate le esportazioni di tutte le province a eccezione di Avellino (-7%) e Caserta (-1%).

Nel primo trimestre del 2019, le esportazioni campane hanno registrato un aumento del 6,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le esportazioni dei prodotti alimentari sono cresciute del 6,3%, e una buona performance hanno mostrato anche i prodotti dell’industria estrattiva (+53,9%) e i prodotti farmaceutici (+51,4%). Hanno subito, invece, una contrazione dell’export i prodotti tessili-abbigliamento e calzature oltre che gli articoli in gomma (rispettivamente -4,4% e -21,7%).