Le disposizioni del Governo contenute nel Decreto n.34 vanno nella giusta direzione ma sono ancora insufficienti per un “reale” rafforzamento e rilancio del SSN rispetto ai mancati finanziamenti di questi ultimi 10 anni, che sono di circa 35 miliardi di euro. Diversamente dal Cura Italia, le norme del DL Rilancio disegnano una più articolata riorganizzazione del sistema sanitario e socio-sanitario”.
Lo afferma Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto Cisl, a margine dell’audizione in Commissione Bilancio della Camera sul DL Rilancio. “Tuttavia – aggiunge – si evidenzia, ancora uno sbilanciamento a favore della rete ospedaliera rispetto alla quale gran parte delle misure adottate sono opportunamente di carattere strutturale. Al contrario, le disposizioni mirate alla riorganizzazione dei servizi territoriali, e le stesse misure preventive sostanzialmente risultano circostanziate al periodo emergenziale e, pertanto, per il solo 2020.
È necessario adoperarsi durante l’iter parlamentare del decreto affinché venga superata questa carenza, considerato che l’efficienza e l’efficacia dei servizi territoriali sono decisivi non solo per contrastare la pandemia in atto, ma anche ai fini della prevenzione e del supporto alle categorie più fragili, nonché della continuità assistenziale.
Preoccupa, in particolare, lo stralcio dell’art. 255, che spostava al 31/12/2020 il termine per la maturazione dei requisiti di anzianità di servizio per accedere alle procedure straordinarie di stabilizzazione del personale tecnico-professionale e infermieristico del Servizio sanitario nazionale”. Sul versante fiscale e delle politiche sociali la Cisl ritiene “opportuna la decisione di salvaguardare il bonus di 100 euro, mentre l’operazione dell’IRAP doveva essere inquadrata all’interno di un più complessivo quadro di riforma, anche a sostegno di lavoratori, pensionati e famiglie, salvaguardando il finanziamento al sistema sanitario.
Ok importante la previsione di concedere lavoro agile da parte dei datori di lavoro privati nei riguardi dei lavoratori dipendenti, genitori di un figlio minore di anni 14, come pure l’incremento del bonus baby sitter e la possibilità di utilizzarlo per centri estivi e servizi all’infanzia e le ulteriori 15 giornate di congedi parentali e le 12 giornate di permessi retribuiti per i beneficiari della Legge 104”.
Rispetto al contrasto alla povertà, “importante aver introdotto una misura universale di sostegno alle persone e alle famiglie in difficoltà come il Reddito di emergenza, ma la dotazione con cui si alimenta questo strumento, appena un miliardo, è davvero troppo esigua. Bisogna inoltre rendere strutturali le modifiche apportate al Reddito di Cittadinanza, specialmente nella parte relativa al potenziamento della scala di equivalenza per i minori e per le famiglie numerose”, conclude Sbarra.