Le misure finora adottate dal governo non stanno ottenendo i risultati promessi. Artigiani e piccole imprese sono in ansia per un futuro che appare incertissimo.
Il blocco degli incassi mette a repentaglio i pagamenti e la sola sospensione del versamento di imposte e contributi non basta a stabilizzare i flussi di cassa. In tanti sono costretti a ricorrere al credito bancario ma incontrano difficoltà inattese”.
Ad affermarlo Sergio Silvestrini, segretario generale della CNA, in audizione video con i componenti delle commissioni riunite Finanze e Attività produttive della Camera.
La CNA sta realizzando una indagine sulla situazione economica – ha sottolineato Silvestrini – alla quale hanno già risposto 15mila imprese. Dai primi risultati emergono chiaramente le loro principali criticità: troppe norme e varate in successione troppo rapida; ritardi nelle risposte alle richieste di moratoria dei finanziamenti; complicazioni e difficoltà nell’iter per ottenere finanziamenti fino a 25mila euro, solo parzialmente erogati; requisiti molto complicati per accedere alla sospensione dei versamenti fiscali e contributivi in scadenza ad aprile.
In questo quadro drammatico, CNA chiede di recuperare il ruolo dei Consorzi Fidi e integrare le garanzie pubbliche e private anche per combattere il crescente distacco del mondo bancario da micro e piccole imprese. E’ tempo di pensare a una banca dedicata alle piccole imprese, quelle che non interessano, purtroppo, agli intermediari finanziari tradizionali. Non di meno, sono necessari e urgenti interventi a fondo perduto, seguendo l’esempio di Francia e Germania.
Oltre che in materia di credito, la CNA ritiene indispensabile muoversi sul fronte fiscale. La platea dei beneficiari del credito d’imposta per le locazioni di immobili strumentali dev’essere allargata a tutti gli artigiani e a tutte le piccole imprese, tenendo conto della gravità della crisi. Bisogna diminuire l’importo del calo di fatturato patito dalle imprese per accedere alla sospensione dei versamenti tributari e contributivi. Il versamento dell’acconto Irap va rimandato in toto a novembre. L’applicazione degli Isa, Indici sintetici di stabilità, dev’essere sospesa per l’intero 2020.