Ma la preoccupazione di Adiconsum continua ad essere forte: nell’ambito del DDL (AS 674) attualmente in discussione, l’emendamento presentato dai relatori potrebbe incidere sui rinnovi degli organi di amministrazione delle società quotate, limitando fortemente e in modo anomalo la presentazione di liste da parte del board uscente, con il rischio di minoranze non realmente rappresentative degli investitori, siano essi piccoli azionisti o risparmiatori.
Infatti, l’emendamento prevede quorum di maggioranza mai visto nel diritto italiano ed europeo, ed in virtù di una sproporzionata distribuzione dei consiglieri (tra maggioranza e minoranza), renderebbe ingovernabili le società stesse.
Inoltre, l’emendamento non si limita a disincentivare la presentazione della lista da parte del board uscente, ma penalizza la partecipazione dei Fondi (i cui prodotti sono largamente forme di investimento dei piccoli risparmiatori) al capitale delle società. Ciò, fintanto che non si daranno risposte concrete alla necessità di democrazia economica e partecipativa nel nostro paese, potrebbe determinare il disinvestimento dei Fondi delle quote di partecipazione alle società sino a scendere al disotto della soglia di rilevanza.
Se a ciò si aggiunge l’ulteriore previsione che esenta dall’obbligo di lanciare l’offerta pubblica d’acquisto (OPA), chi acquisisca il controllo in conseguenza della maggiorazione del voto rischia di subire un netto arretramento nella governance delle società quotate italiane, ottenendo il risultato perverso di sospingere anche i grandi emittenti finanziari sulla via di Amsterdam (come Brembo, Stellantis…).