Le nuove condizioni restrittive per accedere al regime forfettario introdotte con la Legge di Bilancio non possono entrare subito in vigore ma dovranno scattare il prossimo anno.

E’ quanto sottolinea la CNA in merito alle indicazioni secondo le quali i nuovi paletti (30mila euro di reddito da lavoro dipendente o pensione e 20mila per spese in beni strumentali e collaboratori) fanno scattare immediatamente l’esclusione dal regime fiscale più favorevole.

 

Il ridottissimo tempo intercorrente fra la pubblicazione in G.U. delle disposizioni (30.12.2019) e la loro entrata in vigore (1.1.2020), non consente ai soggetti potenzialmente interessati di operare le dovute valutazioni relativamente alla possibilità di continuare a fruire del regime forfetario anche nell’anno 2020, oppure di doverlo abbandonare.

 

Inoltre la CNA rileva che ad oggi i contribuenti in regime forfettario per cui si applicano le limitazioni all’accesso disposte dalla legge di bilancio 2020, non sanno ancora come emettere scontrini, ricevute fiscali o fatture per riscuotere i corrispettivi dei lavori svolti nel mese di gennaio.

 

L’unica soluzione può arrivare dallo statuto del contribuente. Qualora ritenuto applicabile dall’Agenzia delle Entrate, come peraltro ha già avuto modo di chiarire per altre limitazioni all’accesso al regime disposte per il 2019, le limitazioni avrebbero efficacia dal 1° gennaio 2021, concedendo a tutti i contribuenti interessarti la possibilità di attrezzarsi per l’uscita o per la permanenza nel regime.

 

In attesa di questi chiarimenti le imprese e gli autonomi non sanno ancora come emettere le fatture per riscuotere i corrispettivi relativi a prestazioni già eseguite nel corso del primo mese di gennaio 2020. La fattura del soggetto in regime forfetario può essere cartacea ed è comunque senza addebito dell’IVA, se si fuoriesce dal regime la fattura è obbligatoriamente elettronica e prevede l’addebito dell’Iva.

Le nuove condizioni restrittive per accedere al regime forfettario introdotte con la Legge di Bilancio non possono entrare subito in vigore ma dovranno scattare il prossimo anno. E’ quanto sottolinea la CNA in merito alle indicazioni secondo le quali i nuovi paletti (30mila euro di reddito da lavoro dipendente o pensione e 20mila per spese in beni strumentali e collaboratori) fanno scattare immediatamente l’esclusione dal regime fiscale più favorevole.

Il ridottissimo tempo intercorrente fra la pubblicazione in G.U. delle disposizioni (30.12.2019) e la loro entrata in vigore (1.1.2020), non consente ai soggetti potenzialmente interessati di operare le dovute valutazioni relativamente alla possibilità di continuare a fruire del regime forfetario anche nell’anno 2020, oppure di doverlo abbandonare.

Inoltre la CNA rileva che ad oggi i contribuenti in regime forfettario per cui si applicano le limitazioni all’accesso disposte dalla legge di bilancio 2020, non sanno ancora come emettere scontrini, ricevute fiscali o fatture per riscuotere i corrispettivi dei lavori svolti nel mese di gennaio.

 L’unica soluzione può arrivare dallo statuto del contribuente. Qualora ritenuto applicabile dall’Agenzia delle Entrate, come peraltro ha già avuto modo di chiarire per altre limitazioni all’accesso al regime disposte per il 2019, le limitazioni avrebbero efficacia dal 1° gennaio 2021, concedendo a tutti i contribuenti interessarti la possibilità di attrezzarsi per l’uscita o per la permanenza nel regime.

In attesa di questi chiarimenti le imprese e gli autonomi non sanno ancora come emettere le fatture per riscuotere i corrispettivi relativi a prestazioni già eseguite nel corso del primo mese di gennaio 2020. La fattura del soggetto in regime forfetario può essere cartacea ed è comunque senza addebito dell’IVA, se si fuoriesce dal regime la fattura è obbligatoriamente elettronica e prevede l’addebito dell’Iva.