Come gli Stati Uniti, anche l’Ue sospenda le agevolazioni tariffarie alle importazioni di prodotti dalla Birmania dopo la sanguinosa repressione con la nuova strage di civili. E’ quanto chiede la Coldiretti dopo che gli Stati Uniti hanno annunciato la sospensione degli accordi commerciali con il paese asiatico in seguito alle nuove uccisioni e violenze da parte dei militari del regime golpista, con vittime anche tra i minori.

 

La Birmania (Myanmar) gode ancora di un sistema di preferenze generalizzato con l’Unione Europea che si concretizza nell’applicazione dell’accordo Eba (tutto tranne le armi) che consente al Paese asiatico – denuncia la Coldiretti – di esportare in Europa tutto senza dazi, tranne appunto le armi.

 

Un regime di aiuti concesso dall’Unione Europea che ha comportato – precisa la Coldiretti – ingenti aumenti delle esportazioni soprattutto nel campo del tessile e alimentare. Gli arrivi in Italia di riso birmano fanno registrare un balzo del 68% in quantità nel 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat.

 

L’aumento delle importazioni dalla Birmania – denuncia Coldiretti – è destinato inevitabilmente a sostenere i golpisti in divisa al centro dell’accusa di violazione dei diritti umani ma anche di “genocidio intenzionale” per i crimini commessi contro la minoranza musulmana dei Rohingya alla quale sono stati sottratti i terreni coltivati.

 

Alla luce del colpo di Stato e della repressione di regime è quindi necessario – conclude la Coldiretti – attivare al più presto la sospensione totale del regime agevolato Eba (tutto tranne le armi), concesso dall’Unione Europea.  Il paese asiatico infatti continua a godere delle esenzioni tariffarie sulle produzioni di riso della varietà Japonica che sono sospese, invece, per la varietà Indica per la decisione Ue di applicare la cosiddetta clausola di salvaguardia.