Da troppo tempo non riscontiamo da parte del Governo la necessaria attenzione al settore del trasporto aereo, che è strategico per il rilancio turistico ed industriale del nostro Paese.
A dichiararlo il Segretario generale della Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi, che prosegue:
La conferenza degli stati generali del trasporto aereo ha rappresentato un momento importante, che ha permesso di mettere a fuoco le misure necessarie per invertire il trend di crisi delle aziende del settore, in controtendenza con l’aumento dei passeggeri invece in continua crescita
“Bisogna salvaguardare le imprese italiane che danno lavoro in questo Paese – spiega Tarlazzi – iniziando da un migliore quadro regolatorio, che non permetta distorsioni della concorrenza a svantaggio dell’intero sistema Paese. Serve una legislazione di sostegno che obblighi all’applicazione del Ccnl di settore, eliminando ogni forma di dumping oggi presente sia in ambito delle imprese dei servizi aeroportuali di terra quanto in quello dei vettori stranieri che hanno base in Italia.”
“In tutto ciò – prosegue Tarlazzi – il Governo non può non seguire con attenzione quanto sta succedendo in Air Italy, dalla quale stiamo ancora aspettando il piano industriale. Siamo molto preoccupati per la guerra tra poveri scatenata con Alitalia per la continuità territoriale della Sardegna, che ha provocato la perdita dei contributi per il servizio, soprattutto riguardo il fattore occupazionale dei dipendenti Air Italy che lavorano in Sardegna.
La logica dovrebbe prevedere che il personale operativo transiti da Air Italy ad Alitalia, se non fosse che le sorti di Alitalia sembrano di giorno in giorno essere sempre più incerte.
“Le notizie che appaiono sugli organi di stampa confermano le nostre preoccupazioni: oltre a non esserci un completo interesse da parte degli investitori privati, anche dalle dichiarazioni del Vice Premier Di Maio, sembra venuta meno l’attenzione che invece aveva garantito nei mesi scorsi. Sia chiaro, che come già più volte espresso anche dal Governo, Alitalia essendo un asset strategico per il paese non deve essere né svenduta e neppure messa in liquidazione.
Va mantenuta nel suo attuale perimetro e rilanciata con politiche di investimento soprattutto nel lungo raggio, nella manutenzione e nel ground, perché se gestita da manager capaci e se aiutata da un Governo attento alle regole, Alitalia saprà dare soddisfazioni al Paese.
Che sia quindi lo Stato italiano, in assenza di investitori privati, ad assumersi la responsabilità di farla funzionare, investendovi dal punto di vista finanziario e dell’immagine, caratterizzando tale operazione come una necessità di interesse Paese, come già in Europa altri Stati hanno fatto, senza comunque incappare in una procedura di infrazione per aiuto di Stato. Il tempo corre veloce, e Alitalia ha bisogno di una soluzione urgente”.