La situazione di Air Italy diviene ogni giorno più paradossale ed inaccettabile per i lavoratori e per la Uiltrasporti che li rappresenta in gran parte.
Dei progetti scintillanti, propagandati dall’azionista Qatar Airways al suo ingresso, rimane oggi poco o nulla.
A dichiararlo la Uiltrasporti, rilevando una situazione del vettore italiano Air Italy ben diversa dalle promesse di decine di nuovi aeromobili e migliaia di assunzioni, a fronte di pesantissimi sacrifici occupazionali e retributivi sostenuti dai lavoratori.
“La flotta – continua il sindacato – ancorché in parte rinnovata, è rimasta numericamente quasi immutata, mentre si assiste con frequenza preoccupante, a repentini e dannosi cambiamenti di network, sia di medio che di lungo raggio, che fanno pensare ad una drammatica assenza di strategia, generando perdite consistenti.
“Assume poi toni grotteschi l’incomprensibile gestione della continuità territoriale e, nonostante le ripetute sollecitazioni del sindacato a cui hanno fatto seguito le promesse del management, non vi è alcuna traccia di un nuovo piano industriale, posto che quello ambizioso presentato nel 2016 al Mise è ormai, nei fatti, solo un sogno lontano.
“Nel frattempo si acuiscono pesantemente le criticità operative e le sofferenze retributive di Piloti, Assistenti di Volo e Personale di Maintenance e di Terra. Da tempo attendiamo il rinnovo del contratto collettivo, per superare quello vigente di crisi, ormai obsoleto ed insostenibile, stipulato all’epoca per facilitare gli investimenti promessi da Qatar, ad oggi effettuati in percentuale estremamente minimale.
“Lo stato complessivo della Compagnia è a nostro avviso estremamente serio – conclude la Uiltrasporti- ed il silenzio del management aumenta la nostra preoccupazione, rotto solo da cerimonie ed eventi mediatici spesso discutibili.
Che si convochi immediatamente un tavolo di confronto con gli azionisti di Air Italy per chiarire i progetti di sviluppo aziendale e garantire la salvaguardia dei posti di lavoro e l’adeguamento delle loro condizioni. In difetto, non esiteremo a mettere in campo mobilitazione e protesta, quali uniche alternative possibili”.