Adoc e Federconsumatori aderiscono allo sciopero generale a partire dal 17 novembre proclamato da Uil e Cgil e sarà in piazza del Popolo a Roma e nelle altre città italiane. “La perdita del potere d’acquisto è un problema gravissimo che sta mettendo in ginocchio le famiglie italiane”, dichiara Anna Rea, presidente di Adoc.
“L’inflazione ha impoverito le persone, i prezzi di largo consumo non scendono e, soprattutto, ha ripreso a correre il prezzo del gas e dell’energia. Le famiglie devono sempre più scegliere se mangiare o pagare le bollette. Aumentano i costi di trasporti, assicurazioni, bollo auto, canoni di locazione e il caro mutui, lasciando sempre più famiglie sul lastrico. Il nostro è un Paese fermo che non consuma, non risparmia e non cresce. E in questo clima, con il rischio di una crescente povertà assoluta, il Governo decide di rimettere gli oneri di sistema sulle bollette dell’energia e sui carburanti, sterilizzando la momentanea discesa del prezzo dell’energia. E, cosa gravissima, mentre si parla di natalità e di sostegno alle madri lavoratrici, il Governo aumenta l’IVA su pannolini e alimenti per neonati, con conseguenze sul caro nido e sulla mancanza di incentivi per le madri lavoratrici. Non da ultimo, il taglio delle risorse nella sanità di fatto allunga ancor di più le già interminabili liste d’attesa, non garantendo le cure finanche alle persone più vulnerabili”.
“Per questo – conclude Rea – aderiamo come Associazione dei Consumatori alle mobilitazioni generali a partire dal 17 novembre e ci uniamo al coro di chi chiede di cambiare la manovra economica del Governo, di intervenire subito per sostenere le famiglie e i consumatori, per aumentare salari e pensioni e recuperare il potere d’acquisto, per rilanciare i consumi e garantire la crescita economica del nostro Paese, come in altri paesi europei che combattono come noi l’inflazione, ma che hanno scelto ricette diverse. Purtroppo, con questa manovra, il nostro resta un Paese che rischia l’involuzione, un Paese che punta solo a fare condoni, tutelare gli evasori invece di tassare gli extraprofitti, le transazioni finanziarie e chi ha continuato a lucrare e fare alti profitti anche in questi mesi di inflazione.