Occorre fermare il consumo di suolo in una situazione in cui negli ultimi 50 anni è scomparso quasi 1 terreno agricolo su 3 (-30%) a causa dell’abbandono e della cementificazione che hanno ridotto la capacità di assorbimento della pioggia e messo a rischio l’ambiente e la sicurezza dei cittadini per frane ed alluvioni.
E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento alla tragedia di Ischia nel commentare il “Fondo per il contrasto al consumo di suolo”, finanziato con 10 milioni di euro nel 2023, 20 milioni nel 2024, 30 milioni di euro nel 2025 e 50 milioni di euro all’anno nel biennio 2026-2027 previsto dalla manovra. Tra il 2006 e il 2021 l’Italia – sottolinea la Coldiretti -. ha perso 1.153 km2 di suolo naturale o seminaturale, con una media di 77 km2 all’anno, a causa principalmente dell’espansione urbana e delle sue trasformazioni collaterali che, rendendo il suolo impermeabile, oltre all’aumento degli allagamenti e delle frane provoca la perdita di aree verdi, di biodiversità e dei servizi ecosistemici, con un danno economico stimato in quasi 8 miliardi di euro l’anno, secondo l’Ispra.
“Per questo l’Italia deve difendere e far crescere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, ambientale ed economico del lavoro nelle campagne” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “occorre accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo attesa da quasi un decennio e che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio”.