Obiettivi di crescita ovviamente ridotti rispetto alle attese iniziali, ma comunque ambiziosi se si considera la situazione attuale: per raggiungerli, in un quadro in cui industria ed esportazioni saranno ancora fortemente condizionate dalle tensioni internazionali, sarà necessario puntare sull’espansione dei consumi interni. 

Così Confesercenti commenta le bozze circolanti del DEF.

Bene, quindi, la previsione di rifinanziamento delle misure contro il caro energia con il Dl Aprile. Fino ad ora si sono mostrate efficaci e vanno mantenute, anche se servirebbe rafforzarle con più risorse: la corsa dell’inflazione è il peggior nemico della ripresa, se arrivasse all’8% potrebbe costarci oltre 26 miliardi di euro in minore spesa delle famiglie rispetto a quanto ipotizzato dalla nota di aggiornamento dello scorso autunno. Preoccupa anche che nello scenario a fine 2023 la spesa delle famiglie risulti ancora inferiore di 10 miliardi al livello pre-pandemico, che sarebbe quindi superato solo nel 2024.

Per il resto, molto dipenderà dal conflitto russo-ucraino, che esaspera la corsa dei beni energetici – e quindi la spinta inflazionistica – e sembra purtroppo assai lontano da una risoluzione. Serve un confronto ampio con le parti sociali, anche perché occorrerà mettere a disposizione risorse per garantire adeguati sostegni all’occupazione nelle PMI.