Lo dichiara Franco Amelio, Sustainability Leader di Deloitte Italia, nel presentare il “CxO Sustainability Report 2022: The Disconnect Between Ambition and Impact”, basato su oltre duemila interviste ai leader aziendali di 21 Paesi e dei principali settori industriali.
“Dalla ricerca svolta da Deloitte Global – aggiunge Stefano Pareglio, Independent Senior Advisor di Deloitte – emerge che le aziende italiane sono allineate alla media mondiale nell’attuazione di alcune misure chiave per la sostenibilità. Tra gli impegni più rilevanti spicca l’uso di materiali sostenibili (69 per cento), l’acquisto di energia rinnovabile (60 per cento dei casi; media globale del 48 per cento) e l’utilizzo di prodotti o servizi climate-friendly (56 per cento rispetto alla media globale del 49 per cento).
I vertici aziendali italiani interpellati hanno indicato nella reputazione del marchio (56 per cento), nell’innovazione dei prodotti (44 per cento) e nella soddisfazione del cliente (42 per cento) i tre principali benefici connessi all’attuazione di una politica di lotta al cambiamento climatico. Più indietro risultano invece i benefici di natura finanziaria, sintomo che i costi a breve termine della transizione verso un futuro a basse emissioni di carbonio sono ancora intesi come particolarmente incisivi.
A livello globale gli impatti del cambiamento climatico stanno pesando molto sulle strategie dei business leader. La maggioranza dei componenti dei vertici aziendali intervistati a livello internazionale (79 per cento) è convinto che il pianeta sia arrivato a un punto critico rispetto al cambiamento climatico. Questo dato risulta in aumento di 20 punti percentuali rispetto a un sondaggio condotto da Deloitte otto mesi fa, sottolineando con ciò la crescente importanza di agire al più presto.