Per garantire una vera ‘svolta green’, assicurandosi che questa diventi strutturale e che venga tramandata alle future generazioni, è prioritario riconoscere all’agricoltore il ruolo di custode dell’ambiente e del territorio, andandone a normare puntualmente la figura e riconoscendone a livello nazionale la grande utilità; diverse regioni sono già intervenute sulla questione e riteniamo sia arrivato il momento di colmare quella che a tutti gli effetti appare come una lacuna del nostro corpus legislativo.
Solo in tal modo, infatti, si riuscirà a coniugare gli ambiziosi obiettivi comunitari in materia di sostenibilità ambientale con quelli altrettanti importanti relativi alla sostenibilità economica e sociale”. Lo sottolinea il presidente della Copagri Franco Verrascina a proposito del dibattito in corso sulla PAC post2020 e sul futuro della politica agricola dell’Unione Europea, legato a doppio filo al compromesso sul bilancio pluriennale dell’UE 2021-2027, raggiunto dal Parlamento UE e dal Consiglio UE dopo serrate trattative.
“La rilevanza sociale del primario è stata dimostrata in maniera esemplare da tutti i produttori agricoli, che nonostante le grandi difficoltà legate alla pandemia del Coronavirus e alle conseguenti misure restrittive messe in campo per fronteggiarla, hanno continuato a lavorare con grande senso di responsabilità, assicurando il costante e regolare rifornimento degli scaffali dei supermercati”, ricorda il presidente.
“Per consentire agli agricoltori di contribuire al raggiungimento degli obiettivi in materia di sostenibilità ambientale, diventa quindi fondamentale coniugare questa dimensione con quella economica, permettendo così al primario di giocare concretamente un ruolo da protagonista nella futura PAC”, spiega Verrascina.
“In questo senso, un grande aiuto al primario può arrivare dall’accordo politico sul quadro finanziario dell’UE, che rappresenta un passaggio fondamentale, in attesa di conoscere i dettagli relativi alle tempistiche e alle modalità con le quali il compromesso entrerà in vigore; in ogni caso, non possiamo mancare di rilevare come si tratti di uno step imprescindibile anche in ottica del Recovery Fund e del cosiddetto pacchetto di aiuti per la ripresa dell’UE dalla pandemia, meglio noto come Next Generation UE”, conclude Verrascina.