CNA nota la rapidità con la quale il Governo ha varato il Decreto Ristori. E sottolinea che le imprese costrette alle nuove restrizioni hanno sempre rigorosamente rispettato le disposizioni di sicurezza ma sono oggetto della stretta in quanto mirata a evitare le uscite serali delle persone e il rischio di assembramenti.
La Confederazione ora si aspetta che il contenuto del provvedimento corrisponda a quanto in mattinata il presidente Conte e i ministri Gualtieri e Patuanelli avevano anticipato nell’incontro digitale con le categorie. Un contenuto che accoglieva le istanze presentate dalla nostra Confederazione.
CNA ha chiesto al Governo di tenere prioritariamente conto dell’ampiezza del perimetro della stretta. Alle 400mila imprese colpite direttamente va aggiunto infatti un indotto di oltre un milione di artigiani, professionisti, partite Iva, imprese – è il caso dei forni, delle gelaterie, delle pasticcerie, delle birrerie – che senza sostegno rischia di essere spazzato via. Per quanto riguarda il trasporto persone è stata ribadita la richiesta di confermare gli indennizzi alle imprese, Ncc e taxi compresi.
Tra le richieste della nostra Confederazione le più rilevanti sono: l’incremento molto cospicuo dei contributi a fondo perduto; l’istituzione di un nuovo contributo a fondo perduto per le perdite nei ricavi subite nel periodo aprile-settembre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019; la sospensione dei versamenti delle imposte e dei contributi dovuti fino al 31 dicembre prossimo; la cancellazione del saldo Imu Tasi in scadenza il prossimo 16 dicembre; l’estensione del bonus canoni di locazione fino al termine dell’anno, oltre all’irrinunciabile rifinanziamento immediato della cassa integrazione, a cominciare da quella per i lavoratori iscritti nel Fondo di solidarietà bilaterale dell’artigianato. Ora valuteremo quanto in concreto è stato deciso”.