La sfida della Ricostruzione. Idee e proposte per la fase 2″. Questo il tema del confronto organizzato per domani giovedì 23 aprile alle 16 e 30 da Competere.EU in occasione della presentazione dell’Osservatorio sulla Ricostruzione economica Post Covid19 e delle proposte programmatiche del think tank sulle politiche da mettere in campo per il rilancio del sistema economico.
L’evento sarà in diretta su Zoom (https://zoom.us/j/93065490419) e Facebook e vedrà il Presidente di Piccola Industria e Vice presidente di Confindustria Carlo Robiglio confrontarsi con il Segretario Generale Competere.EU di Roberto Race, il presidente Pietro Paganini e il coordinatore dell’Osservatorio Giuseppe Arleo.
“E’ fondamentale- dichiarano Paganini e Race- avviare subito il cantiere per la “Ricostruzione Post Covid19″ e per il rilancio economico del Paese.
E’ cambiato il mondo in poche settimane e, per vincere la sfida seguendo le linee direttrici indicate sia dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che da Mario Draghi, è fondamentale definire un sistema di incentivi e strumenti a supporto snello, chiaro ed efficace per aiutare le imprese e le partite iva.”
“Per affrontare l’attuale momento assolutamente storico – spiega Giuseppe Arleo – bisogna avere un approccio dinamico e proteso al cambiamento, a partire dalle modalità di lavoro e dall’approccio tecnologico di imprese, professionisti ed Enti Pubblici. La crisi, che è di economia reale e non finanziaria, determina profonde difficoltà nella domanda come nell’offerta dei prodotti. Al riguardo sarà fondamentale non soltanto superare il vincolo deficit/pil, ma anche veicolare soldi e risorse liquide per sostenere la domanda e i redditi delle persone. Occorrerà, inoltre, da un lato fare attenzione ad avere un piano credibile di rientro dei fondi che, ricordiamo, sono nuovi debiti per il nostro sistema, dall’altro evitare di porsi sul mercato in maniera debole facendo percepire agli investitori di essere in perenne e costante affanno”.
“C’è assoluta necessità – conclude Arleo – di rivedere il sistema degli incentivi alle Pmi, snellendo le procedure e abbattendo i tempi di erogazione dei fondi. Bisogna adottare il meccanismo delle autocertificazioni, nella parte anagrafica e dei requisiti di accesso. Privilegiare la cantierabilità dell’iniziativa, magari coinvolgendo professionisti del settore a cui riconoscere capitolati di spesa nell’incentivo. Superare la prassi di valutazione delle iniziative tramite click day, con il rischio di premiare iniziative non meritevoli solo perché proposte sul portale qualche secondo dopo l’esaurimento fondi.
Occorre invece, in questa fase storica, erogare in via anticipata il 100% del contributo, sia esso a fondo perduto o a tasso zero, a coloro che presentino progetti valutati come credibili, fattibili e coerenti, al fine di realizzare l’investimento in tempi rapidissimi. Salvo poi a effettuare controlli netti e rigidi sugli investimenti, confermando i premi erogati o, in alternativa, revocando con l’aggiunta di azioni legali rigorose per coloro che abbiano violato la legge. Solo un meccanismo coraggioso di erogazione fondi abbinato ad un controllo rigido, veloce, e costante nel tempo, può aiutare il sistema impresa a ripartire.
Una ripresa che punti su ammodernamento o riconversione, sicuramente diversa da tutte quelle finora vissute. Avremo una mutazione strutturale dei meccanismi di funzionamento dell’economia e dei sistemi industriali, con un ruolo assolutamente centrale delle politiche degli incentivi. Alla quantità dovrà corrispondere la qualità. Dovranno essere diretti a settori mirati e in modo celere, non potendosi rimandare decisioni che vanno prese pressoché ad horas. Sarà fondamentale il ruolo della Bce nel sostenere il sistema creditizio, affinché le banche aiutino le imprese in carenza di liquidità”.