In questo momento di emergenza non solo più italiana, ma europea e mondiale, Confindustria Cisambiente ossia il totale settore della ecologia, dell’igiene ambientale e dell’energia rinnovabile da rifiuto degli industriali italiani (52mila lavoratori solo nella raccolta e circa 30mila tra bonifiche impianti), rappresenta allo Stato la ferma intenzione di condividere con le Organizzazioni Sindacali un percorso nel quale dimostrare la nostra grande capacità di lavorare in condizioni di emergenza, sempre in sicurezza e ci teniamo a dire a gran voce: “le nostre imprese lo stanno facendo”.
Un ruolo attivo per le imprese del settore per contribuire alla tutela della salute, rispettando il lavoro sono le due facce della stessa medaglia che devono, e possono, essere coniugati in un settore che non si può fermare essendo servizio di pubblica utilità. L’igiene ambientale e il conseguente smaltimento delle scorie e il fondamentale ristorno dei materiali da ricondurre alla produzione sono alla base della salute anche e soprattutto igienico-sanitaria delle nostre città tanto più in un momento di quarantena.
Confindustria Cisambiente, che rappresenta circa 10 miliardi di fatturato, chiede ai Prefetti dell’intero territorio nazionale di agevolare l’attività delle imprese e degli operatori del settore Ambiente&Ecologia: è fondamentale pertanto che non vi siano interruzioni delle attività delle imprese di settore per non generare problemi ancora più rilevanti che anche sotto il profilo sanitario potrebbero delineare scenari peggiori e innescare pericolose catene di diversi contagi.
In questo senso ci aspettiamo fiduciosi la collaborazione delle Istituzioni che vogliamo sentire, però, vicine alle nostre Imprese ed ai loro operatori che stanno svolgendo un lavoro difficile e mai interrotto, in un contesto che non avremmo mai immaginato di vedere.
Per Confindustria Cisambiente (che ricopre con le sue Aziende l’intero territorio nazionale) questo è il tema più rilevante che in altri, in questo settore che deve affrontare problematiche quotidiane derivanti dalla tipologia degli appalti pubblici per l’esercizio di servizi essenziali, con scelte delle amministrazioni non sindacabili ma che creano difficoltà
notevoli per i processi di automazione del settore stesso.
Oggi chiediamo dunque attenzione ai lavoratori delle aziende del settore ambientale e agli imprenditori che hanno da sempre la volontà di andare avanti uniti per il nostro Paese.