L’emergenza coronavirus mette a rischio l’assistenza per anziani, bambini e disabili con oltre 7 milioni di famiglie seguite da 350mila operatori di cooperative sociali e di servizio.
E’ l’allarme lanciato da Uecoop, l’Unione europea delle cooperative, in relazione all’adozione delle misure di sicurezza sanitaria, con limitazioni agli spostamenti e ai contatti interpersonali, messe in atto per fermare la diffusione dell’epidemia che sta colpendo la salute delle persone e l’attività delle imprese con il mondo cooperativo che rappresenta quasi 80mila realtà e oltre un milione di occupati.
Una situazione che – evidenzia Uecoop – sta imponendo la riorganizzazione del personale, degli spostamenti, dei turni di lavoro e delle precauzioni da adottare, comprese quelle indicate dal ministero della Salute: dal lavare spesso le mani e evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute, dal non toccarsi occhi naso e bocca con le mani a coprire naso e bocca in caso di starnuti e tosse, dal non prendere farmaci antivirali o antibiotici se non prescritti dal medico a pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol, dall’usare la mascherina se malati o se si assistono persone malate al contattare il numero di telefono 1500 se si ha febbre tosse o se si è tornati dalla Cina da meno di 14 giorni.
Da nord a sud della penisola – sottolinea Uecoop – nelle cooperative sono state intensificate la pulizia e la sanificazione dei locali e le dotazioni di sicurezza anti virus per il personale ma c’è preoccupazione per i livelli occupazionali considerata la chiusura delle scuole e delle mense e la limitazione dei grandi eventi di spettacolo e fierstici che generano un importante indotto di servizi dalla sicurezza al catering.
“E’ un momento difficile nel quale è necessario restare uniti seguendo le regole anti epidemia che sono state stabilite a livello nazionale e al tempo stesso bisogna garantire un concreto aiuto al sistema cooperativo che è una parte fondamentale dell’economia di questo Paese” conclude Gherardo Colombo, ex magistrato di Mani Pulite e presidente di Uecoop.