Il Green Deal Europeo, presentato recentemente dalla Commissione europea, prevede una serie di azioni per stimolare l’uso efficiente delle risorse, grazie al passaggio a un’economia circolare e pulita, arrestare i cambiamenti climatici, mettere fine alla perdita di biodiversità e ridurre l’inquinamento.
Il documento, accolto con favore da tutte le parti sociali, illustra anche gli investimenti necessari e gli strumenti di finanziamento che l’UE metterà a disposizione per facilitare il raggiungimenti di questi importanti obiettivi.
Il Green Deal riguarderà tutti i settori dell’economia, in particolare quelli dei trasporti, dell’energia, dell’edilizia, vari comparti industriali, le TIC, e ovviamente l’agricoltura.
È proprio sul binomio “Green Deal e Agricoltura” che sarà dedicato il seminario proposto da Veneto Agricoltura, d’intesa con UNAGA e ARGAV (i giornalisti agroalimentari italiani e veneti), sabato 1° febbraio (ore 11:30) nello stand della Regione Veneto (Pad. 4) a Verona in occasione di Fieragricola.
L’importante tema sarà affrontato, tra gli altri, dal Prof. Angelo Frascarelli dell’Università di Perugia, che spiegherà come gli agricoltori europei siano sì pronti a sostenere una visione così ambiziosa come quella proposta dall’UE per il clima, ma a condizione che il Green Deal sia coerente con lo sviluppo del settore agricolo e accompagnato da risorse finanziarie adeguate.
Sono queste concrete e sacrosante preoccupazioni che l’UE deve affrontare con urgenza, ancora più oggi di fronte ad un Green Deal che al momento solleva più domande tra gli agricoltori europei di quante non siano le risposte che dovrebbe invece offrire. Avere una visione chiara sui cambiamenti climatici è per l’Unione Europea senz’altro obbligatorio, ma questo dovrà avvenire nell’ambito di un progetto concreto e realistico, che davvero “non lasci indietro nessuno”, come recita il documento della Commissione sul Green Deal, neppure gli agricoltori.