“Tra le principali barriere allo sviluppo del Sud c’è il costo e l’accesso al credito. Il decreto individua in Invitalia e, per il suo tramite, in Mediocredito Centrale, il soggetto che più contribuirà ad alleviare questa problematica. Certo, a partire dalla Banca Popolare di Bari. Ma questo non significherà un salvataggio dell’istituto. Occorre, invece, portare il mercato verso il Sud, dove il mercato non sempre ce l’ha fatta”.
Lo ha detto Domenico Arcuri, Amministratore delegato di Invitalia, Agenzia del Governo per lo sviluppo, durante l’audizione in Commissione Finanze della Camera sul Decreto Legge a sostegno del sistema creditizio del Sud.
“Capitalizzare e rafforzare il sistema bancario del Mezzogiorno a condizioni di mercato: questa è la missione che ci è stata affidata” – ha continuato Arcuri – “Come accade in tutto il mondo, quando e dove l’intervento pubblico agisce per promuovere lo sviluppo, esso affianca e accompagna ma non si sostituisce all’intervento privato. E come, a maggior ragione, deve accadere sempre nel Sud dell’Italia, dove un terzo dei cittadini produce un quarto del Pil e dove i fondi di sviluppo e coesione spesso divergono rispetto alle loro finalità strategiche. Invitalia si occupa di ridurre i gap industriali, sociali e soprattutto territoriali, con una molteplicità di strumenti.
“Da un lato – ha aggiunto l’Amministratore delegato – si prende cura della domanda di sviluppo che emerge dai territori più arretrati. E dall’altro sostiene l’offerta di sviluppo che deriva dalle imprese e dai cittadini. Nel proprio portafoglio di offerta, l’integrazione con Mcc ha da tempo una valenza assoluta e irrinunciabile, perché consente di moltiplicare gli effetti positivi sulla domanda e sull’offerta di sviluppo”.
“Dopo l’approvazione del Decreto Legge da parte del Parlamento” ha concluso Arcuri “sarà avviata la due-diligence, al termine della quale sarà definito il piano industriale, l’entità dell’aumento di capitale e l’accordo di co-investimento. Poi verrà convocata l’assemblea per trasformare la Banca in società per azioni ed approvare il nuovo statuto. Poi, una volta ottenute tutte le autorizzazioni dagli organismi europei e nazionali, ci saranno gli ulteriori step previsti per la ristrutturazione dell’istituto, che ci auguriamo possano avvenire entro settembre”.