L’autonomia differenziata può rappresentare un fattore di efficienza e competitività per i territori interessati e per l’intero Paese, nel rispetto dell’unità nazionale.
Dal punto di vista delle imprese, può contribuire a migliorare le condizioni di contesto se agirà su questioni come la semplificazione dei procedimenti e l’efficienza dell’amministrazione, assicurando però allo Stato la regia su materie fondamentali per l’economia nazionale, come l’energia e le infrastrutture strategiche.
Confindustria ha condiviso una linea comune, nell’ambito del Consiglio delle rappresentanze regionali – composto da tutti i presidenti delle Confindustrie regionali – articolata in una serie di proposte per rendere il percorso di trasferimento delle funzioni coerente con i valori costituzionali e le esigenze del mondo produttivo.
Sul piano delle risorse, Confindustria ritiene che il trasferimento delle funzioni dovrà seguire:
– l’efficienza, attraverso l’adozione dei fabbisogni standard per tutte le Regioni;
– la solidarietà, mediante la conferma dei meccanismi di perequazione tra le diverse aree del Paese;
– l’equità, con un meccanismo di premialità per i territori che avranno conseguito risparmi di spesa rispetto al fabbisogno finanziato e, viceversa, di responsabilizzazione verso chi avrà ecceduto tali limiti.
Il processo di approvazione delle Intese tra Stato e Regioni dovrà essere trasparente e partecipato valorizzando il ruolo del Parlamento che è il luogo naturale del dibattito e del bilanciamento tra i diversi interessi in gioco.