Il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, incontrerà domani il Presidente della Banca europea per gli investimenti (BEI) Werner Hoyer.
Al centro del colloquio ci sarà la politica di finanziamenti e di investimenti europei con focus sull’Italia, il principale Paese beneficiario dei fondi BEI.
La Banca europea per gli investimenti è il braccio finanziario a medio-lungo termine dell’Unione europea, nato nel 1958 e previsto dai Trattati di Roma istitutivi della UE dell’anno precedente. Azionisti sono gli Stati membri dell’Unione.
I quattro principali sono Italia, Francia, Germania e Regno Unito, con il 16,1% ciascuno.
La BEI si finanzia sui mercati internazionali dei capitali con l’emissione di obbligazioni ed eroga prestiti a condizioni favorevoli per progetti che sostengono gli obiettivi dell’UE.
Circa il 90% dei prestiti viene erogato all’interno dell’UE. Il denaro non proviene dal bilancio della UE.
I tre pilastri dell’attività della BEI sono:
- prestiti, che costituiscono circa il 90% dei suoi impegni finanziari complessivi. La banca presta a beneficiari di tutte le dimensioni per sostenere la crescita e l’occupazione, contribuendo spesso in tal modo ad attirare altri investitori
- “blending”, che consente ai destinatari di combinare i finanziamenti della BEI con ulteriori investimenti e con i fondi strutturali della UE
- consulenza e assistenza tecnica, per massimizzare il rendimento dei fondi erogati
La BEI è anche il principale azionista del Fondo europeo per gli investimenti (FEI), che concede prestiti alle piccole e medie imprese (PMI) attraverso capitale di rischio (venture capital e private equity) e strumenti per la condivisione dei rischi (garanzie). Altri azionisti del FEI sono la Commissione europea e 30 istituti finanziari di tutta Europa.
Nel 2018 la BEI ha firmato nuove operazioni di finanziamento per circa 64 miliardi di euro a favore di investimenti per progetti in Europa (circa il 90% del totale) e nel mondo.
Il valore degli investimenti sostenuti è stato di 230 miliardi. Il FEI ha registrato un volume record di attività di oltre 10 miliardi a favore di start-up e PMI.
LA BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI (BEI) E L’ITALIA
L’Italia è storicamente il principale Paese beneficiario della finanza BEI, con quasi 200 miliardi di prestiti dal 1958.
Nel 2018 in Italia sono state perfezionate 91 operazioni per 8,5 miliardi di nuova finanza, pari allo 0,5% del pil (7,4 miliardi di prestiti BEI e 1,1 miliardi di garanzie ed equity da parte del FEI).
Il valore complessivo degli investimenti sostenuti è stato di 27,1 miliardi, pari all’1,6% del pil (la BEI finanzia mediamente un terzo del costo dei progetti). Nel corso dell’anno sono state sostenute 77.500 Pmi e 897.000 posti di lavoro.
Oltre al settore delle PMI, tutti i comparti dell’economia hanno ottenuto finanziamenti, dalle infrastrutture all’energia, dalle tlc all’ambiente.
Nel decennio 2008-2018 i finanziamenti in Italia sono stati 108 miliardi, per 300 miliardi di investimenti sostenuti.
Le PMI sono finanziate attraverso la partnership con le banche domestiche.
L’Italia è il secondo Paese beneficiario dei finanziamenti della BEI con garanzia FEIS, il Fondo europeo per gli investimenti strategici, il cuore del Piano Juncker.
Dalla nascita nel 2015 ad oggi, 83 operazioni approvate in Italia, per 10,2 miliardi di prestiti e garanzie e 65,4 miliardi di investimenti sostenuti.