È tempo di scelte per i nostri diplomati che devono decidere se proporsi sul mercato del lavoro o proseguire il percorso di studi.
Le tendenze della prima metà dell’anno sembrano confermare le positive indicazioni sui contratti che le imprese intendevano stipulare nel 2018: circa 1,6 milioni quelli destinati ai diplomati.
Anche per i laureati però ci sono buone opportunità e le indicazioni finora emerse confermano che si dovrebbe superare la quota di 550mila contratti in cui è richiesto il possesso di una laurea.
Questi ed altri dati emergono dagli approfondimenti tematici del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con Anpal.
Tra i diplomi più richiesti dalle imprese spiccano quelli ad indirizzo amministrativo, finanziario e marketing, seguiti dall’indirizzo meccanico e meccatronico, dal settore turistico ed enogastronomico, dall’elettronica ed elettrotecnica e dall’informatica e telecomunicazioni. Tra le professioni di sbocco per i diplomati, il 51,8% dei disegnatori industriali è difficile da reperire; difficoltà anche superiori si registrano per i tecnici elettronici (57,7%) e per gli elettrotecnici (71,5%).
Per quanto riguarda i laureati, la richiesta da parte delle imprese interessa principalmente gli indirizzi economico e, a seguire, ingegneria, insegnamento e formazione e sanitario e paramedico.
Anche in questo caso le difficoltà di reperimento per i profili di sbocco dei laureati sono spesso elevate: 48,4% per gli specialisti nei rapporti con il mercato, il 52,5% per gli ingegneri energetici e meccanici e il 64,8% per gli analisti e progettisti di software.